Record di astensioni per questo primo turno del voto francese, che conferma le paure della vigilia. Un segnale di avvertimento per il premier Macron la cui compagine Ensemble! si ritrova testa a testa con Nupes, il nuovo soggetto raccolto dietro Jean-Luc Mélenchon. Per sapere chi entrerà nell’assemblea nazionale bisognerà, però, aspettare il secondo turno che si terrà la prossima domenica visto che nessuno dei contendenti ha raggiunto la maggioranza relativa.
Secondo le proiezioni Macron dovrebbe mantenere la maggioranza assoluta di 289 parlamentari poichè la sua coalizione potrebbe portare a casa dai 270 ai 310 seggi. La sinistra dovrebbe, invece, aggiudicarsi dai 170 ai 220; mentre è praticamente scomparsa la destra di Marine Le Pen che con il suo Rassemblement National potrebbe ottenere fra il 18.5% e il 19,8% dei voti che significherebbe tra i 15 e i 30 seggi. Dura batosta per quello che sembrava essere la stella nascente dell’estrema destra Eric Zemmour che è stato eliminato al primo turno nel sud della Francia, area da sempre più incline a questa opzione politica.
I giochi restano, quindi, aperti, con la possibilità che Macron debba scendere a patti con altri partiti per ottenere la maggioranza necessaria a governare e questo potrebbe implicare la revisione di alcune riforme, come quella controversa sull’età pensionabile. Inoltre se Mélenchon e i suoi dovessero ottenere il maggior numero di voti a quel punto il suo esecutivo salterebbe in toto e i suoi quindici ministri, nessuno dei quali tra l’altro è stato eletto questo domenica, dovrebbero lasciare il loro incarico per un rimpasto.
Barbara Costamagna