Il presidente austriaco, Alexander Van der Bellen (a sinistra), insieme al leader del Partito della Libertà d'Austria (in tedesco Freiheitliche Partei Österreichs, abbreviato in FPÖ), Herbert Kickl. Foto: Reuters
Il presidente austriaco, Alexander Van der Bellen (a sinistra), insieme al leader del Partito della Libertà d'Austria (in tedesco Freiheitliche Partei Österreichs, abbreviato in FPÖ), Herbert Kickl. Foto: Reuters

Sabato sera il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha detto che si dimetterà nei prossimi giorni, dopo che il suo Partito Popolare non è riuscito ad accordarsi con i Socialdemocratici per formare un nuovo governo. Le trattative sono fallite venerdì dopo che il partito centrista NEOS aveva lasciato il negoziato. Nehammer, cancelliere dalla fine del 2021, da ottobre stava trattando con gli altri partiti per cercare di formare una coalizione di governo dopo le elezioni di settembre, da cui è uscito un parlamento frammentato.
Il partito che alle elezioni di settembre aveva ottenuto più voti è in realtà il Partito della Libertà (FPÖ), di estrema destra, che nonostante il 29 per cento delle preferenze era stato escluso dalle trattative. Nessuno però aveva accettato di stare in coalizione con loro, e quindi il presidente austriaco, Alexander Van der Bellen, aveva dato l'incarico di formare un nuovo governo al Partito Popolare (ÖVP) di Nehammer. Non è chiaro se ora altri partiti proveranno a creare una coalizione, o se si andrà a nuove elezioni: dipende soprattutto dalla decisione del presidente. Il cancelliere intanto è stato sostituito, come leader dei Popolari, dal segretario generale Christian Stocker come leader ad interim.
Il presidente austriaco ha invitato il leader del partito di estrema destra Herbert Kikl all'Hofburg, l'ex residenza imperiale ora luogo di lavoro del presidente dell'Austria, per lunedì alle 11.00.
Nella sua dichiarazione di domenica pomeriggio, Van der Bellen ha sottolineato che, dopo numerosi colloqui, ha avuto l'impressione che "le voci nel Partito Popolare che escludono la cooperazione con l'FPÖ sotto Kickl sono diventate molto più silenziose". Il segnale, questo, che sembrerebbe aprire a una nuova strada, ma una netta schiarita si avrà dopo che questi parlerà alla nazione.

Valerio Fabbri