Foto: Ansa
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Il voto sulla nuova direttiva Ue per l’efficienza energetica degli edifici è stato rinviato al 9 febbraio. Gli eurodeputati avrebbero dovuto esprimersi il 24 gennaio, ma la votazione è stata posticipata per poter dare la possibilità di smaltire gli oltre 1.500 emendamenti presentati alla proposta della Commissione europea. La presidenza svedese dell’Unione europea si è impegnata per approvare la direttiva sulle “case green” entro sei mesi, riguardo la quale l’Italia si è già detta pronta a dare battaglia, in quanto crede che la normativa di fatto “impone l’obbligo di ristrutturare due immobili italiani su tre”. Il 40% del consumo energetico e il 36% delle emissioni di gas a effetto serra sono dovuti dagli edifici nell’Ue, i quali inquinano troppo.

Secondo i dati dell’associazione dei costruttori, più di 9 milioni di edifici su 12,2 milioni non sarebbero in regola con le nuove norme. In Italia, il 74% degli immobili è stato realizzato prima dell’entrata in vigore della normativa completa sul risparmio energetico e sulla sicurezza sismica. Inoltre, nel 2020 sono stati emessi gli attestati di prestazione energetica per gli edifici italiani, i quali fanno riferimento nel 75,4% dei casi a immobili che rientrano nelle classi più inquinanti.

Entro il primo gennaio 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno rientrare nella classe energetica E” dice il testo della direttiva; invece, tre anni dopo sarà obbligatorio passare alla classe D. Per arrivare alle emissioni zero entro il 2050, sarà necessario un taglio dei consumi energetici di circa il 25%, che includeranno interventi come il cappotto termico, la sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione e pannelli solari.

La proposta di direttiva è stata presentata il 15 dicembre 2021 dal vicepresidente della Commissione e a febbraio il testo sarà messo ai voti alla commissione Industria, Ricerca ed Energia dell'Europarlamento. Nel caso l’Eurocamera approvasse la norma, seguiranno le trattative con i Paesi membri in modo da arrivare all’approvazione definitiva.

B.Ž.