La presidente della Commissione Europea Von Der Leyen nel corso di un intervento all'europarlamento ha dichiarato che nel luglio scorso i leader si sono accordati su un meccanismo di condizionalita' per le violazioni dello stato di diritto e che tale clausola e' una cosa corretta, necessaria e proporzionale. Von Der Leyen ha evidenziato che se i dubbi restano si puo' adire alla corte di giustizia europea, la sede dove vengono risolte le differenze sui testi giuridici. L'intervento era focalizzato sul veto di Polonia e Ungheria al bilancio europeo 2021-2027 e al Recovery Fund. Von Der Leyen ha dichiarato che il veto non puo' essere a spese dei cittadini europei, appellandosi all'unita' e alla responsabilita' per sbloccare il fondo di ripresa. L'intervento all'europarlamento ha visto toccati i temi del prossimo bilancio a lungo termine, delle ambizioni climatiche e della lotta al terrorismo. Nel vertice europeo del 10 e 11 dicembre prossimi i leader dovranno sbloccare alcune questioni attualmente in stallo, prima tra tutte quelle del bilancio a lungo termine, ha insistito la Von Der Leyen, riferendosi all'accordo negoziato e concordato non senza difficolta' nel luglio scorso. Per la presidente un vincolo tra risorse e tutela dello stato di diritto e' appropriato e necessario, dicendosi stupita che qualcuno possa obiettare. Von Der Leyen ha esortato Varsavia e Budapest a rivolgersi alla Corte di Giustizia europea dove vengono risolti i disaccordi in materia giudiziaria. Lo sblocco dei negoziati sul bilancio e' fondamentale per accelerare la ripresa dalla pandemia su cui in Commissione si lavora per un approccio coordinato sulle riaperture e la cancellazione del lockdown, ma si e' ottimisti sul fronte dei vaccini in quanto i primi cittadini europei potrebbero gia' essere vaccinati prima della fine di dicembre, inoltre la Von Der Leyen ha evidenziato che gli stati membri dovranno accelerare con i piani per la vaccinazione, che dovrebbero arrivare sul tavolo della Commissione entro fine novembre per essere valutati. Nel corso del dibattito dell'europarlamento in seduta plenaria i gruppi politici si sono mostrati compatti sul non voler fare dei passi indietro sui negoziati gia' conclusi perche' non vi e' piu' tempo per poterli riaprire, con il rischio di entrare nel 2021 in esercizio provvisorio di bilancio e ritardare ulteriormente l'entrata in vigore dei vari programmi.
Franco de Stefani