Torna a fermarsi in traffico su rotaia in Francia nel periodo più delicato dell'anno - Natale - per lo sciopero indetto dai controllori ferroviari. L'astensione di controllori e capotreni rischia di far rimanere a piedi almeno 200mila viaggiatori sugli 800mila che hanno già acquistato un biglietto. Le tensioni socio-lavorative con l'esecutivo e i sindacati dura da tempo e questo sciopero si protrarrà sino a domenica, quando saranno cancellati due treni ad alta velocità TGV su cinque previsti per il fine settimana. Fortunatamente, dopo febbrili consultazioni tra l'azienda che gestisce la rete ferroviaria in Francia, la SNCF, e le quattro organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori hanno raggiunto un progetto di accordo con i controllori, e annullato il preavviso di sciopero per il fine settimana di Capodanno. Tra i vari punti proposti dall'accordo, presentato dalla direzione, figurano la creazione di un organismo direttivo per i capitreno, bonus, progressioni salariali basate sulla carriera e l'aumento nel 2023 delle assunzioni. Nel frattempo, il capo dell’Eliseo Emmanuel Macron intende far varare una legge per garantire la continuità del servizio pubblico in ogni circostanza. La legge sul servizio minimo del 2007 non obbliga in alcun caso la compagnia ferroviaria a far circolare un numero minimo di treni, ma solo ad assicurare un servizio già prestabilito, costringendo i dipendenti a notificare con 48 ore di anticipo la loro adesione o meno allo sciopero. Pertanto, la compagnia ha l'obbligo di stabilire e comunicare un apposito piano di trasporto entro 24 ore dallo sciopero. Da par suo, il governo, che nelle ultime ore, ha fatto pressione sulla SNCF per trovare una soluzione e per mettere fine a una situazione che si stava facendo incandescente, ha evitato di procedere a requisizioni per garantire il funzionamento dei servizi pubblici, come di sua facoltà pur di non esacerbare ulteriormente la situazione.
Corrado Cimador