In una dichiarazione comune la premier britannica, Theresa May, e l'omologo olandese, Mark Rutte, hanno affermato che "questo tentativo di accedere al sistema di sicurezza di una organizzazione internazionale che opera per eliminare dal mondo le armi chimiche dimostra il disprezzo dei valori e delle regole internazionali che garantiscono a tutti la nostra sicurezza". Anche l'Unione europea si dice preoccupata per il tentativo di attacco cibernetico contro l'Opac: "Esprimiamo seria preoccupazione per questo tentativo di minare l'integrità dell'Opac", un "atto aggressivo che dimostra disprezzo" e che "danneggia il diritto e le istituzioni internazionali". Lo hanno dichiarato i presidenti del Consiglio europeo, Donald Tusk, e della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, e l'Alto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini.
L'Olanda già in aprile ha espulso dal Paese quattro cittadini russi con passaporti diplomatici che avevano tentato di accedere al sistema informatico dell'Opac. Recentemente infatti l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche è stata coinvolta nelle analisi relative all'avvelenamento dell'ex spia russa, Serghey Skripal, e della figlia Yulia, a Salisbury, in Gran Bretagna. Ha inoltre indagato su presunti attacchi chimici in Siria. I servizi segreti militari russi avrebbero anche tentato un'operazione di spionaggio informatico sui documenti dell'inchiesta relativa all'aereo della Malaysian Airlines, abbattuto in Ucraina nel 2014.
Non tarda ad arrivare la reazione di Mosca: dopo le ultime rivelazioni ha accusato i Paesi occidentali di "manie di spionaggio" che sarebbero "in graduale crescita".