Una presidenza, ha esordito Janša, del tutto diversa dalla prima della Slovenia, nel primo semestre 2008, che aveva di poco preceduto una serie di crisi a livello europeo e globale, a partire da quella economico-finanziaria, proseguite con quella migratoria e poi quella dell'ultimo anno e mezzo, con l'emergenza coronavirus. Janša ha ribadito le priorità della presidenza slovena, con l'impegno per un'Europa più resiliente dopo la pandemia, una riflessione sul futuro dell'Unione europea, un rafforzamento dello stato di diritto e dei valori europei e per la sicurezza e la stabilità nelle aree contermini. Poi la strategia per fronteggiare gli attacchi cibernetici, quindi la transizione verde e digitale. Ancora, lo stato di diritto, il diritto alla libertà di espressione, la collaborazione con la NATO, la tutela dei confini esterni dell'UE, con il controllo delle migrazioni legali e clandestine. Sul futuro dell'Europa Janša ha annunciato e auspicato un numero quanto maggiore di dibattiti, che coinvolgano tutti e a tutti i livelli, dibattiti che siano a 360 gradi, senza discriminazioni. Le conseguenze della pandemia sono visibili, grande attenzione per evitare una quarta ondata soprattutto con la variante Delta; ottimismo grazie al piano di vaccinazione. Stretta collaborazione con i Balcani occidentali. L'allargamento ai paesi dell'area è un processo logico, di questa prospettiva si parlerà anche al vertice UE-Balcani occidentali di ottobre. Janša ha ricordato che i Balcani occidentali sono direttamente collegati con il problema delle migrazioni, in particolare quelle clandestine, che negli ultimi anni hanno messo a dura prova il regime Schengen. Per il futuro dell'Europa, Janša ha auspicato anche un dibattito sui rapporti con Russia e Turchia, quelli economici con la Cina. La presidente della commissione, Ursula Von der Leyen, ribadendo i valori dello stato di diritto ha auspicato una stretta collaborazione con la presidenza slovena, ricordando l'importanza della Slovenia come ponte tra UE e Balcani. Negli interventi degli eurodeputati, sostanziale sostegno dei popolari europei al programma illustrato da Janša, critiche da socialdemocratici, liberali, verdi e Sinistra, che hanno messo in rilievo il problema dello stato di diritto, gli attacchi alla libertà dei media, con l'invito a passare dalle parole ai fatti, quando si tratta di rispetto dello stato di diritto, indipendenza e autonomia della magistratura e dei media. Replicando alla prima serie di interventi, il premier Janša ha ringraziato l'europarlamentare del PPE Manfred Weber, il quale ha ricordato che domani ricorre il 30.ennale della Dichiarazione di Brioni: è stata la prima volta in cui la Slovenia è stata trattata come soggetto europeo, con il sostegno dell'UE alla sua indipendenza. Ha poi espresso rammarico per gli interventi critici nei confronti della Slovenia, soprattutto per quanto riguarda i ritardi nella nomina dei delegati sloveni nella procura europea; verranno nominati, ha assicurato. Stato di diritto e utilizzo dei fondi europei: dovrebbero valere per tutti gli stessi standard, ha fatto presente Janša.
Delio Dessardo