Sta facendo discutere il "no paper" sui Balcani, il documento pubblicato dal sito sloveno 'Necenzurirano' che - secondo alcune fonti - sarebbe arrivato a Bruxelles dalla Slovenia con proposte di cambiamento di confini nella regione allo scopo di risolvere alcune questioni latenti da anni. I vertici sloveni smentiscono l'autenticità del testo diffuso. Nemmeno il presidente della Serbia Vučić, che oggi ha incontrato il leader della Repubblica serba di Bosnia Dodik, dice di saperne qualcosa. Il presunto "no paper" proporrebbe in sostanza la graduale integrazione della Republika srpska alla Serbia e quella del Kosovo all'Albania. Dal canto suo Dodik ha affermato che l'idea di una definitiva dissoluzione della Bosnia ed Erzegovina non è nuova. "Tutti concordano sul fatto che la Bosnia Erzegovina così com'è non può più esistere" afferma il presidente della Repubblica srpska citato dall'agenzia croata Hina. "E se in questo modo non si può andare avanti - ha aggiunto Dodik - sarebbe bene discutere su una pacifica separazione". E sottolinea "separazione pacifica e non militare".
In Slovenia la leader Social-democratica Tanja Fajon dice che a prescindere se questo fantomatico documento sia uscito da Lubiana, il danno d'immagine per la Slovenia è già stato fatto. "Spostare i confini sarebbe pericolosissimo. Sarebbe riportare indietro le lancette dell'orologio in una regione che ha vissuto una guerra sanguinosa. L'unico modo per mantenere la pace nei Balcani - sostiene l'eurodeputata - è quello di favorire la convivenza e la collaborazione tra gli stati e i popoli che li compongono, dando alla regione una chiara prospettiva europea". (a.c.)
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