"Europa significa libertà, questo è il nostro modo di vivere e questa è la casa dell'Ucraina": le parole di Volodymyr Zelensky risuonano nell'emiciclo del Parlamento Europeo direttamente dal presidente ucraino - non più video-collegato, ma in carne e ossa - davanti ai vertici europei schierati, dalla presidente dell'Aula, la maltese Roberta Metsola, insieme alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che lo aveva accolto all'aeroporto di Bruxelles con la mano tesa e un messaggio che suonava come un "benvenuto a casa, nel cuore della famiglia europea, a cui appartiene l'Ucraina".
Metsola ha parlato di "giornata storica per l'Europa", suggello di un viaggio nel continente preceduto dalle due tappe a Londra e a Parigi dove Zelensky ha ribadito le sue richieste di aiuti militari per sostenere quella che egli stesso ha definito una guerra a nome di tutta l'Europa.
Commosso ed emozionato, il presidente ucraino, che ha rinunciato alla divisa militare per un maglione scuro, ha ringraziato tutta l'Europa per il sostegno in questa battaglia storica. E ha voluto cogliere l'occasione per chiedere anche il supporto, non meno decisivo, per accelerare il processo di adesione all'Unione europea, divenendo il 28mo Paese membro.
Un processo che invece, come sanno i paesi dei Balcani occidentali, potrebbe essere molto lungo.
Valerio Fabbri