Quello di colf e badanti in Europa è un mestiere sommerso. I numeri denunciati dalla Federazione europea dei servizi individuali (Efsi) sono impressionanti. Sarebbero ben. I socialisti al Parlamento europeo hanno chiesto perciò al Consiglio Ue di avanzare nell'approvazione della direttiva vita-lavoro, che contiene anche nuovi diritti per queste professioni.
In Italia in nero il 70%
Secondo lo studio, il settore dà lavoro nell'Unione a circa otto milioni di persone, di cui il 91% sono donne. Si tratta di circa il 4% del totale della forza lavoro. Solo in Italia ci sono un milione e 200 mila colf e badanti, altrettanti in Spagna, un milione e 400 mila in Francia, un milione e 800 mila nel Regno Unito. Ma i numeri precisi sono difficili da stabilire essendo una parte molto consistente di 'contratti' in nero. Secondo un'analisi del governo francese del 2010, citata dalla Federazione, in Italia e in Spagna era in nero il 70% circa dei lavoratori domestici, contro il 50% del Regno Unito, il 45% della Germania e il 30% della Francia e del Belgio. "Il settore va riformato e sostenuto con investimenti pubblici", è l'appello della Federazione, anche perché "nei prossimi anni, con l'invecchiamento della popolazione, questo tipo di servizi", è la stima, "darà lavoro a 5 milioni di persone in più".
L'appello
In una lettera aperta, in vista della riunione del Consiglio Occupazione e Affari sociali di oggi, gli eurodeputati del gruppo socialista hanno chiesto ai ministri dell'Ue di sbloccare i negoziati sulla direttiva sull'equilibrio vita-lavoro. “Dopo aver cercato di annacquare la proposta della Commissione, alcuni Stati membri stanno attualmente tentando di rinviare il raggiungimento di un accordo su di esso”, ha denunciato il capogruppo Udo Bullmann che ha chiesto ai ministri “di assumersi le proprie responsabilità e di mantenere le promesse”, in quanto “sono in gioco le vite di milioni di genitori che lavorano”.
La direttiva propone, tra le altre cose, l'introduzione del congedo per accompagnatori di 5 giorni all'anno per i lavoratori che si prendono cura di persone gravemente malate o dipendenti, giorni che siano compensati almeno a livello di paga malattia e l'estensione del diritto di richiedere accordi di lavoro flessibili a tutti i genitori che lavorano e ai badanti di bambini fino a 12 anni.
“La direttiva rappresenta un enorme passo avanti verso la messa in pratica dei principi del pilastro sociale dell'Ue. Tenendo conto degli sviluppi nella società, essa mira ad affrontare le problematiche nell'equilibrare vita e lavoro affrontate da milioni di genitori in tutta l'Unione”, ha affermato
La negoziatrice S&D sulla direttiva, Marie Arena, sottolineando che il Consiglio dovrebbe “adottare un orientamento generale sulla revisione del regolamento sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, nonché sulla proposta di direttiva relativa a condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili”.
Alfonso Bianchi
Articolo realizzato nell'ambito del progetto Europa.Today e con il finanziamento del Parlamento Ue