La discussione del Comitato Giustizia-Affari interni del Parlamento europeo sulla Slovenia, incentrata sugli esiti della recente visita a Lubiana di una delegazione dello stesso comitato, si è svolta all'insegna di un acceso scambio di opinioni tra la capo delegazione Sophie in 't Veld e l'eurodeputata slovena Romana Tomc. La parlamentare olandese aderente al gruppo Liberali e democratici per l'Europa ha parlato della relazione seguita alla visita in Slovenia. Nel documento viene espressa "profonda preoccupazione per il clima di ostilità e polarizzazione" maturato nel Paese. Un'atmosfera che avrebbe anche "minato la fiducia nei confronti di vari organi dello Stato". La delegazione Giustizia e Affari interni del Parlamento Ue esprime anche rammarico per non aver avuto l'opportunità - negata dai diretti interessati - di poter incontrare il presidente del governo o almeno qualcuno dei Ministri.
Romana Tomc, eurodeputata del Partito democratico del premier Janša - aderente al Gruppo del Partito popolare europeo - ha reagito dicendo che se l'obiettivo della delegazione Ue era quello di fare il punto sullo stato diritto e sulla libertà di stampa in Slovenia, "allora ha fallito. Perchè - ha aggiunto - la delegazione ha voluto affrontare solo alcuni temi "suggeriti", secondo lei, dalla leader dei Social-democratici Tanja Fajon. E ancora "Non si valuta lo stato di diritto in Slovenia prendendo in considerazione solo i ritardi nella nomina dei procuratori delegati alla Procura Ue, come è scorretto dare un voto alla libertà di stampa unicamente misurando i finanziamenti all'agenzia stampa STA" ha detto la Tomc. Al che Sophie in 't Veld ha tagliato corto chiudendo la discussione e invitando la Tomc a tenere in futuro un atteggiamento più costruttivo. (a.c.)
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