L'Unione Europea ha l'obiettivo, fissato nel 2018, di ridurre del 50% le morti e i feriti gravi per incidente stradale entro il 2030 e ha l'impegno di azzerare la statistica entro il 2050. Nel 2022 però, in Europa si è registrato un aumento delle vittime per incidenti stradali. Secondo i dati resi noti dalla Commissione Europea, infatti, ci sono state 20.600 vittime, con un incremento del 3% sul 2021. Ciò rappresenta tuttavia 2mila vittime in meno, ossia un riduzione del 10% rispetto all'anno pre-pandemia 2019. Nel Vecchio Continente ci sono stati alcuni Paesi in cui l'andamento è stato positivo. In Slovenia, lo scorso anno, sono stati registrati 40 decessi per milione di abitanti, dato inferiore alla media europea che si attesta a 46 decessi per milione di abitanti. Si tratta del 25% in meno rispetto al 2021 e il 17 per cento in meno rispetto al 2019, ovvero prima della pandemia. La Slovenia, pertanto, ha registrato il calo più marcato di vittime rispetto al 2021 tra tutti i membri dell'UE. Entrando un po' più nel dettaglio di questi dati, la Svezia è stato il paese più sicuro nel 2022, con 21 decessi per milione di abitanti, seguita dalla Danimarca, con 26 decessi per milione. Il tasso di mortalità più elevato, invece, è stato registrato in Romania, 86 per milione in Bulgaria, 78 per milione e in Croazia con 71 vittime per milione. L'Italia ha un dato di poco superiore alla media continentale: si sono registrati 53 decessi per milione di abitanti. Nell'Ue oltre 50% delle vittime ha perso la vita su strade extraurbane, il 40% in quelle urbane e il dieci in autostrada. Gli utenti più colpiti sono stati gli occupanti delle vetture, seguiti dai motociclisti, pedoni e ciclisti.
Corrado Cimador