Una scelta voluta e concordata quella di Otočec perché proprio questa località - a metà strada tra Lubiana e Zagabria- ha ospitato in questi tre decenni il più alto numero d’incontri ufficiali e informali tra i vertici dei due stati. A Otočec - come ha ricordato il premier Janez Janša - sono state numerose le riunioni avute nei concitati mesi che portarono alla dissoluzione dell’ex federativa e al riconoscimento internazionale di Slovenia e Croazia.”E’ nei momenti difficili che si creano i più stretti e forti legami” ha detto ancora il capo del governo sloveno ricordando la secolare amicizia tra i due popoli. “Molti problemi bilaterali sono stati risolti e dimenticati e sono convinto che con il dialogo e un clima costruttivo riusciremo a superare pure quelli ancora aperti” ha affermato Janša. “La guerra in Croazia è durata molto più a lungo e le ferite e i traumi di quel periodo purtroppo si fanno sentire ancora” ha affermato invece il premier croato Andrej Plenković aggiungendo che anche in questo contesto bisogna aver stima e valorizzare i rapporti di amicizia come quelli che intercorrono tra Lubiana e Zagabria. “Noi continuiamo a confrontarci e a dialogare per risolvere il problema legato alla delimitazione dei confini ma anche altre questioni, ma lo facciamo in silenzio” ha dichiarato ancora Plenković che non ha mancato di ringraziare Lubiana per l’appoggio fornito nel percorso di adesione croata a Schengen. Concordi che due stati vicini non hanno alternativa al dialogo e alla collaborazione pure Lojze Peterle e Franjo Gregurić rispettivamente premier del primo governo sloveno e di quello croato che hanno preso parte alla cerimonia di Otočec.
Lionella Pausin Acquavita