La Commissione europea, nelle sue previsioni economiche invernali, ha alzato le stime sulla crescita per quest'anno allo 0,9 percento nell'Eurozona e allo 0,8 nell'Ue, rispetto a 0,6 e 0,5 percento attesi rispettivamente in precedenza. Entrambe le aree sono ora destinate ad evitare per poco la recessione tecnica che era stata prevista per la fine dell'anno: l'attesa di crescita nel 2024 è dell'1,5 percento nell'Eurozona e dell'1,6 percento nell'Unione. La Commissione ha inoltre ridotto le proiezioni sull'inflazione. A quasi un anno dall'invasione russa dell'Ucraina, l'economia europea è entrata nel 2023 meglio di quanto indicato dalle previsioni di novembre, evitando come detto di finire in recessione tecnica. Diversi i fattori che hanno influito sul miglioramento delle previsioni; le scorte di gas superiori alla media per questo periodo dell'anno, con i prezzi all'ingrosso scesi parecchio al disotto di quelli antecedenti lo scoppio della guerra in Ucraina. Il mercato del lavoro continua a rimanere solido, con la disoccupazione che a fine 2022 era del 6,1 percento, ai minimi storici.
Anche per quanto riguarda la Slovenia le previsioni sono al rialzo, dallo 0,8 all'1 percento nel 2023, dall'1,7 al 2 percento nel 2024. Le attese per quest'anno saranno comunque condizionate da incertezze legate al possibile irrigidimento delle condizioni finanziarie. Se da un lato sarà contenuto il consumo privato, fortemente cresciuto nei primi tre trimestri del 2022, resterà alto il tasso di occupazione, i salari continueranno a salire, come pure gli investimenti, soprattutto quelli pubblici. Per l'inflazione, quest'anno si prevede un calo più marcato rispetto alle attese dello scorso autunno, dovrebbe attestarsi al 6,1 percento, non al 6,5, per scendere ulteriormente nel 2024, al 3,5 percento.
Delio Dessardo