Foto: BoBo
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Poca attenzione, invasioni delle corsie opposte da parte di automobilisti e motociclisti, ma anche pedoni che attraversano fuori dalle strisce, anche se vicine, e ciclisti che passano con il rosso. Sono solo alcuni dei comportamenti a rischio sulle strade europee rilevate dal nuovo studio condotto dalla Fondazione VINCI Autoroutes, società che dal 2011 si occupa di diffondere l’educazione stradale, e il rispetto per l'ambiente e per gli altri sulla strada.

Lo studio, realizzato da Ipsos su un campione di più di 12 mila persone e giunto alla quarta edizione, analizza i comportamenti degli europei sulla strada, automobilisti e motociclisti, ma anche ciclisti, pedoni e utilizzatori di mezzi alternativi, e le risposte tracciano un quadro non confortante.

Foto: EPA
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Solo per fare alcuni esempi, il 24 per cento degli automobilisti e il 64 per cento dei motociclisti ammette di invadere la corsia altrui, il 37 per cento dei ciclisti passa con il semaforo rosso anche in assenza di segnale indicante l'obbligo di dare la precedenza, il 78 per cento dei pedoni attraversa fuori dai passaggi pedonali anche se ne esiste uno a meno di 50 metri.
Il 64 per cento dei conducenti di veicoli a motore a due ruote e il 24 per cento degli automobilisti ammette di invadere le piste ciclabili, il 66 per cento dei conducenti di moto e il 76 per cento dei ciclisti tende a parcheggiare e circolare sui marciapiedi.
Il 29 per cento degli automobilisti ammette di parcheggiare regolarmente in doppia fila, il 19 per cento di percorrere le corsie riservate agli autobus, il 12 di utilizzare posti riservati ai disabili, il 34 per cento degli automobilisti ammette di aprire la portiera senza verificare se sopraggiunga qualcuno, il 64 per cento ammette di passare con il semaforo arancione o rosso. Rimane poi l’abitudine di usare il telefono mentre si è al volante, una pratica ammessa dal 77 per cento degli automobilisti, dal 58 per cento dei pedoni, ma anche dal 49 per cento dei conducenti di moto e dal 35 per cento dei ciclisti abituali.

Foto: BoBo
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In generale la stragrande maggioranza degli intervistati avverte un clima teso sulle strade, soprattutto fra utenti di mezzi diversi, e quasi la totalità teme i comportamenti a rischio degli altri. È così per l'89 per cento dei ciclisti, il 91 per cento degli automobilisti e l'87 per cento dei conducenti di veicoli a motore a due ruote.
Anche i pedoni dichiarano di temere che gli automobilisti non si fermino per lasciarli passare sugli attraversamenti pedonali: più di uno su due 63 sarebbe stato sfiorato, sul marciapiede, da una bicicletta, uno scooter o un hoverboard.
La sensazione di sicurezza varia anche da paese a paese: in media, in Europa, l’80 per cento dei ciclisti si sente sicuro, ma la percentuale varia dal 93 per cento per gli olandesi al 59 per cento per i francesi quelli che si sentono meno sicuri tra i cittadini degli 11 paesi compresi nello studio.
"Se da un lato emerge che gli europei temono i comportamenti a rischio degli altri utenti della strada e che spesso contribuiscono essi stessi a questo clima di tensione – spiega Bernadette Moreau, delegata generale della Fondazione VINCI Autoroutes - dall'altro urge ricordare che la condivisione della strada e, più in generale, dello spazio pubblico riguarda tutti. Rispettare le regole del codice della strada, essere consapevoli delle conseguenze delle proprie azioni per gli altri e per sé stessi, controllare l'impulsività e resistere all'individualismo, sono tutti modi per preservare la sicurezza di tutti gli utenti e, in particolare, di quelli più vulnerabili”.

Alessandro Martegani