Emmanuel Macron e Marine Le Pen si contenderanno nuovamente la guida della Francia per i prossimi cinque anni. Tutto come previsto, anche se in realtà qualche sorpresa sembra esserci stata come il numero di preferenze raccolte dal presidente uscente, maggiore di quello atteso, e il successo di Jean-Luc Mélenchon che si è avvicinato alla possibilità di diventare lui stesso uno dei due contendenti al ballottaggio, registrando una crescita importante della sinistra radicale nel paese.
Cresce anche la Le Pen che non riesce, però, a superare il suo avversario, confermando, comunque, la presa del suo partito sull’elettorato francese. Scomparsi i gollisti e i socialisti, con l’emergere, invece, di tutta una serie di partiti anti-sistema, i cui risultati sommati ai voti di Mélenchon dimostrano la voglia di cambiamento presente nel paese.
I francesi, comunque, dopo cinque anni si ritroveranno di nuovo di fronte alla scelta tra l’estrema destra di Marine Le Pen e la proposta centrista di Emmanuel Macron, che secondo alcuni analisti è avviata a diventare la nuova destra moderata francese. Quest’ultimo può contare sul sostegno espresso ieri sera da tutti gli altri candidati e quindi di gran parte dei partiti da destra a sinistra; mentre in base ai calcoli degli analisti su Marine Le Pen dovrebbe convergere almeno il 7% dei voti in più rispetto a quelli presi nella sfida di 5 anni fa, che d’altronde sarebbero quelli di di Eric Zemmour, l’unico che ha invitato i suoi sostenitori a votare la Le Pen. La signora dell'estrema destra potrebbe attingere anche al bacino della sinistra radicale, i cui elettori, secondo i sondaggi, al secondo turno potrebbero in parte indirizzare le loro preferenze su di lei. Ieri sera, però, Mélenchon si è, però, espresso contro questa ipotesi dicendo chiaramente ai suoi sostenitori di non farlo.
Anche se ad oggi Macron sembrerebbe essere quello piazzato meglio, la partita resta aperta, e solo il prossimo 24 aprile si saprà dove andrà la Francia nei prossimi cinque anni, ma anche quale futuro attende l’Europa visto che una vittoria della Le Pen significherebbe sicuramente un cambiamento significativo di rotta per il continente intero.
Barbara Costamagna