La maggior parte degli eurodeputati, nel corso del dibattito al Parlamento, ha affermato che in Ungheria vengono minacciati i diritti fondamentali delle persone e la democrazia. Durante il dibattito con la vicepresidente della Commissione europea, Věra Jourová, e la presidenza croata dell'Unione, la maggioranza dei relatori ha dichiarato che le misure di emergenza per combattere il Covid-19 in Ungheria - tra cui la dichiarazione di uno stato di emergenza illimitato nel tempo - non rispettano le norme dell'Unione. I deputati hanno inoltre avvertito un crescente rischio per la democrazia, invitando poi la Commissione Ue ad avviare una procedura d'infrazione contro Budapest ed hanno chiesto che i finanziamenti europei siano condizionati al rispetto dello stato di diritto. Fortemente criticato anche l'atteggiamento passivo del Consiglio.
Al contrario, alcuni dei deputati hanno difeso le decisioni prese dal parlamento ungherese, confrontando le misure prese con quelle adottate da altri stati membri, tra cui Francia e Spagna.
Secondo Andor Deli, eurodeputato del Fidesz, il dibattito sull'Ungheria "non rispetta i diritti fondamentali dell'Ue" ed "è stato organizzato sapendo che non sarebbero stati presenti il 90% degli eurodeputati che non hanno così potuto esprimere il loro punto di vista". L'eurodeputato ungherese ha inoltre criticato il fatto che alla riunione non è stata permessa la partecipazione del primo ministro, Viktor Orban. Deli afferma inoltre che "non è stata individuata alcuna violazione nella legislazione ungherese", il dibattito quindi non "rispetta i diritti fondamentali dell'Unione europea e rimanda indietro ad altri tempi".
E. P.