Intervenendo a margine del summit dell'Alleanza Atlantica, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha lanciato un appello alla Cina a condannare l'invasione russa dell'Ucraina e a non dare supporto politico e militare a Mosca. L'Alleanza ha intanto deciso il dislocamento di altre quattro unità di combattimento in Bulgaria, Slovacchia e Ungheria. Al contempo ha però confermato l'intenzione della Nato a mantenere una posizione passiva e non intervenire in Ucraina né con truppe né con aerei per evitare un'escalation. In merito all'imposizione di una no fly zone, il segretario generale ha spiegato che una tale decisione significherebbe attaccare il sistema di difesa aereo russo e quindi entrare in guerra aperta. La Gran Bretagna ha intanto varato sanzioni aggiuntive che andranno a colpire l'economia russa; nel mirino di Londra alcune banche nonché 59 società e personalità russe. Secondo il premier Boris Johnson, Putin avrebbe già superato la linea rossa delle barbarie. "Ora sta alla Nato valutare cos'altro è possibile fare per aiutare la popolazione ucraina e per stringere la morsa economica intorno al regime di Mosca", ha ancora spiegato Johnson. Preoccupa intanto la situazione umanitaria in Ucraina. Il portavoce dell'Unicef, il Fondo delle nazioni unite per l'infanzia, James Elder, ha spiegato che dall'inizio della guerra un bambino ucraino su due ha dovuto abbandonare la propria casa. "E' una situazione che non abbiamo mai visto prima ed è quasi impossibile da affrontare", ha spiegato.
Maja Novak