Una visita a sorpresa quella del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in Ucraina, per esprimere sostegno alla nazione che sta combattendo contro l'invasione russa. "Oggi a Kiev, nel cuore dell'Europa libera e democratica", ha scritto su Twitter pubblicando una foto del suo arrivo alla stazione. All'inizio di aprile erano stati la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Josep Borrell, a recarsi in Ucraina e a visitare Bucha, la cittadina alle porte della capitale teatro di centinaia di uccisioni di civili attribuite alle forze russe. Sempre più tragica, intanto, la situazione a Mariupol; le forze russe hanno dato ai combattenti ucraini che resistono nell'acciaieria di Azovstal un'altra scadenza, invitandoli alla resa in cambio di garanzie sulla sicurezza e cure mediche. I militari ucraini assediati hanno dal canto loro lanciato un appello sui social, specificando che il nemico è 10 volte più numeroso. Da parte sua il presidente Volodymyr Zelensky è tornato a chiedere l'invio di armi, esprimendo al contempo delusione per le dichiarazioni del cancelliere tedesco Olaf Scholz, secondo cui le capacità di export delle forze armate tedesche sarebbero esaurite. Sembra intanto sempre più probabile uno stallo nei negoziati; il portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha infatti confermato che Mosca non si fida più dei negoziatori ucraini. Commentando il processo negoziale tra Russia e Ucraina, Zakharova ha sottolineato come il Cremlino si fosse preparato al comportamento incoerente dimostrato dalla controparte durante i colloqui. "I negoziati vengono usati come diversivo", ha spiegato.
Maja Novak