Nelle ore successive al discorso del premier francese Emanuel Macron sulla necessità di presentare un pass sanitario per quasi ogni attività pubblica a partire dalle prossime settimane, un milione di francesi hanno preso appuntamento per il vaccino, con una media di 2000 prenotazioni al minuto. Il green pass, infatti, si ottiene solo con la vaccinazione, il certificato di guarigione o un test negativo che il presidente ha detto che passerà da gratuito a pagamento, se non sarà prescritto dal proprio medico curante. Linea chiara quella francese anche per quanto riguarda il personale sanitario che se non sarà completamente vaccinato entro il 15 settembre non potrà più lavorare in questo settore.
Un tema quello dell’obbligo vaccinale sul quale è intervenuta anche la Ue che, tramite un portavoce, ha ribadito che “le campagne vaccinali sono competenze nazionali, quindi se siano obbligatorie o meno è una decisione che spetta agli Stati membri”, ricordando comunque l’importanza della vaccinazione come “via d’uscita dalla pandemia” e l’obiettivo dell’immunizzazione del “70% degli adulti”.
Per quanto riguarda gli altri paesi europei, immediato è stato l'intervento della Germania. La cancelliera Angela Merkel ha spiegato di non avere “intenzione di procedere sulla strada proposta dalla Francia", ribadendo che non sarà introdotto alcun obbligo vaccinale anche se di fatto in molti land tedeschi per svolgere parecchie attività è già richiesto il pass sanitario.
Dello stesso avviso anche il presidente croato Andrej Plenković che ha dichiarato che nel suo paese la vaccinazione non sarà mai obbligatoria.
A commentare positivamente la scelta francese è stato invece il generale Francesco Figliuolo, che gestisce la campagna vaccinale in Italia che ha detto di considera la strategia francese come una possibilità valida per aumentare il numero degli immunizzati.
Barbara Costamagna