Secondo due enti italiani, 50&Più un sistema associativo e di servizi attento a tutto ciò che può migliorare la qualità della vita delle persone, per vivere pienamente ogni età e la Fondazione Leonardo, che promuove il diffondersi di una cultura che valorizzi l'età anziana come ricchezza della persona e la persona anziana come risorsa della comunità, la pandemia ha imposto grandi cambiamenti tecnologici, sia collettivi che personali. Proprio la tecnologia ha permesso alle persone di restare in contatto con i propri cari nei momenti più difficili di distanziamento sociale, ma altresì di sperimentare nuove frontiere per coltivare interessi personali come corsi on line o visite virtuali nei musei. L'associazione 50&Più e la Fondazione Leonardo a riguardo hanno realizzato il volume: Ipotesi per il futuro degli anziani. Dall'indagine riportata nel libro, emerge che quasi l'85% degli ultracinquantenni possiede uno smartphone, oltre il 61% ha un pc, il 21% circa ha un tablet, circa il 40% utilizza un telefono cellulare senza Internet e l'8,4% utilizza uno smartwatch. L'utilizzo che gli over 50 fanno dei dispositivi informatici non si discosta dall'impiego da parte delle generazioni più giovani. I social più gettonati sono WhatsApp, 79% e Facebook, 73,3%. Attraverso i social, secondo quanto emerso dalla ricerca, gli ultracinquantenni comunicano con persone care, 65%, si distraggono dai problemi personali, 24% e, ampliano la rete di relazioni in base a interessi comuni, 20%. Se da un lato la tecnologia attrae e viene riconosciuta dalla popolazione senior come un vantaggio, dall'altro lato questa fascia demografica ha anche bisogno di essere messa in guardia dai pericoli della rete - si sottolinea nell'indagine. Alcuni dati evidenziano che l'uso dei social network favorisce il diffondersi di fake news e una mancanza di nozioni nel riconoscimento delle fonti di provenienza delle notizie.
Corrado Cimador