Dura risposta del governo di Pechino, tramite la portavoce del Ministero degli Esteri Mao Ningm, riguardo le restrizioni per i viaggiatori provenienti dalla Cina da parte di alcuni Paesi, soprattutto europei.
"Alcuni Paesi hanno messo in atto restrizioni all'ingresso rivolte esclusivamente ai viaggiatori cinesi. Questo non ha basi scientifiche e alcune pratiche sono inaccettabili", ha dichiarato la portavoce, aggiungendo e ribadendo che la Cina "si oppone fermamente ai tentativi di manipolare le misure di prevenzione e controllo dell'epidemia, per raggiungere obiettivi politici e adotterà misure corrispondenti in conformità con il principio di reciprocità in base alle diverse situazioni".
Ma il primo ministro francese Elisabeth Borne ha subito ribattuto: "Penso che stiamo compiendo il nostro dovere nel chiedere test", ha detto Borne alla radio France Info quando gli è stato chiesto della reazione della Cina, ed ha inoltre precisato: "Continueremo a farlo". Il governo di Parigi ha annunciato che i passeggeri dovranno portare con sé la prova di un test negativo eseguito meno di 48 ore prima dell'imbarco negli aeroporti cinesi.
L'Italia è stato il primo paese in Europa a introdurre negli aeroporti lo screening per il Coronavirus sui passeggeri provenienti dalla Cina, contraddicendo l'indicazione del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie - che aveva definito «ingiustificata» la misura adottata negli aeroporti italiani, ma successivamente oltre alla Francia, anche Spagna e Regno Unito hanno previsto il test per chi viaggia su voli partiti dalla Cina. Nel resto del mondo, i Paesi che hanno introdotto simili restrizioni ai passeggeri in partenza dalla Cina sono: Corea del Sud, Giappone, India, Israele, Malaysia, Taiwan e Stati Uniti.
Intanto, secondo un nuovo studio pubblicato il 29 dicembre sulla rivista "Frontiers of Medicine", l'ondata di infezioni da Covid che ha attraversato la Cina potrebbe aver già raggiunto il picco in alcune delle più grandi città del Paese, tra cui Shanghai e Pechino. L'analisi prevede che l'ultima ondata di infezioni riguardava le principali città cinesi entro la fine del 2022, mentre le aree rurali saranno colpite dall'aumento dei contagi tra la metà e la fine di gennaio. La diffusione potrebbe essere "drammaticamente aumentata" dai viaggi previsti durante il prossimo Festival di Primavera, il periodo di festa nazionale del Capodanno lunare, che cade il 22 gennaio.
Davide Fifaco