Parlando della durata della guerra in Ucraina nel corso di una cena con alcuni rappresentanti dell’élite russa, nel dicembre dell'anno scorso, il portavoce del Cremlino, Dmirty Peskov, ha affermato che "le cose diventeranno molto più difficili. Ci vorrà molto, molto tempo". Lo riporta il Guardian. Commentando invece la fornitura di carri armati Leopard a Kiev, Peskov ha affermato che la Germania svolge un ruolo attivo nel "pompare armi l'Ucraina". Secondo le sue parole, la decisione di Berlino di aumentare l'assistenza a Kiev non è di buon auspicio, aumenta infatti "direttamente il coinvolgimento tedesco nel conflitto".
Intanto il direttore dell'AIEA, Rafael Grossi, in un'intervista ad Associated Press ha affermato che "molto probabilmente" nei prossimi giorni visiterà la Russia con l'obiettivo di intensificare i colloqui tra Mosca e Kiev per trovare un'intesa che salvaguardi la sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhya. "Penso che un accordo sia vicino", ha sottolineato. L'intesa sulla sicurezza nucleare, secondo Grossi, "è un elemento molto importante che deve essere preso in considerazione". Nell'area dell'impianto di Zaporizhzhya, infatti, ultimamente "il livello di combattimento è aumentato". Le squadre dell'AIEA "riferiscono quotidianamente di attacchi" in una "zona di estrema volatilità. Quindi i negoziati sono, ovviamente, influenzati dalle operazioni militari in corso".
Al contempo, il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, intervenendo a un evento sulla guerra nel suo Paese legato al secondo Vertice virtuale per la democrazia, voluto dal presidente statunitense, Joe Biden, ha detto che "nessun'altra nazione vuole la pace più dell'Ucraina. Ma la pace a ogni costo è un'illusione", ha aggiunto. "Il popolo ucraino accetterà la pace solo se garantirà la cessazione completa dell'aggressione russa, il completo ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino e il ripristino dell’integrità territoriale dello stato all'interno dei confini riconosciuti a livello internazionale".
E. P.