La Commissione Ue, con a capo la presidente Ursula von der Leyen, ha ribadito l'impegno nell'accelerare il processo di allargamento e portare al contempo i Balcani occidentali sul percorso europeo, affinché diventino più sostenibili, digitali e resilienti. Nei giorni che hanno preceduto il summit, la cancelliera tedesca Angela Merkel si è detta lieta che l'incontro le permetta di continuare a lavorare con i capi di stato e di governo dei Balcani occidentali per arrivare all'obiettivo principale del processo di Berlino, ovvero raggiungere la stabilità nella regione e instaurare un dialogo. Nonostante siano già stati compiuti passi importanti nella giusta direzione, Merkel ha sottolineato che al momento le sfide sono ancora molte, in primis la lotta alla corruzione. Preoccupa soprattutto la situazione in Bosnia ed Erzegovina dove si rende necessaria una riforma della legge elettorale. Per la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, il Processo di Berlino è servito da incubatore per molte delle iniziative che fanno parte della politica europea nei confronti dei paesi dei Balcani Occidentali. La priorità, ha sottolineato, è quella di accelerare l'agenda dell'allargamento in tutta la regione e sostenere questi paesi nelle riforme necessarie per andare avanti sul loro percorso europeo. Presente in videoconferenza anche il premier sloveno Janez Janša, secondo cui l'allargamento dell'Ue rappresenta una delle priorità della presidenza di turno slovena del Consiglio Ue. Pure l'omologo croato Andrej Plenković ha espresso il suo sostegno a portare avanti la politica di allargamento dell'Unione europea, basata sui meriti individuali dei singoli paesi. "L'Europa dimostri saggezza politica e visione strategica", ha detto invece da parte sua il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, secondo cui l'integrazione di questi Paesi è l'unica strada per stabilizzare la regione e consolidare la sua transizione democratica.
Maja Novak