Lo scorso anno sono state presentate circa 966.000 domande di asilo nei paesi dell'Unione Europea, in Svizzera e in Norvegia. Il numero di domande è aumentato del 50% rispetto al 2021 e ha raggiunto il livello più alto dal 2016, quando si raggiunse l'apice della grande crisi migratoria, che vide prevalere la rotta balcanica e quando 1,25 milioni di persone avevano inoltrato richiesta di asilo. E' quanto emerge dall'analisi pubblicata oggi dall'Agenzia europea per l'asilo. Ancora una volta, si legge nel rapporto, il 2022 ha visto un gran numero di siriani e afgani presentare domanda di asilo nell'UE, rispettivamente 132 mila e 129 mila; seguono cittadini provenienti da Turchia, Venezuela, Colombia e Pakistan. Circa 43 mila richiedenti asilo erano minori non accompagnati, la cifra più alta dal 2015, due terzi di loro provenienti da Siria e Afganistan. Il rapporto rivela inoltre che lo scorso anno 28 mila ucraini e 17 mila russi hanno presentato domanda di asilo nell'UE. Da segnalare ancora che in totale quattro milioni di persone in fuga dall'Ucraina hanno chiesto protezione, ma non sono stati inclusi nell'analisi dall'Agenzia europea per l'asilo, in quanto per loro si applica un regime separato di protezione temporanea, introdotto da Bruxelles nel marzo dello scorso anno e che consente ai rifugiati di essere assistiti, di trovare un alloggio e l'accesso alle cure mediche, all'istruzione e al mercato del lavoro europeo. Regime che ha una durata massima di due anni. Da segnalare che l'analisi fornisce una valutazione complessiva dei richiedenti asilo nell'UE e non stime del numero di domande nei singoli Stati membri. L'aumento del numero di domande di asilo è stato determinato principalmente dall'abolizione delle restrizioni legate alla pandemia di Covid-19, ma anche da conflitti e crisi umanitarie nel mondo.
Delio Dessardo