Foto: Reuters
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"Referendum fasullo. Risultati fasulli". Questa la reazione del presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, in merito al referendum sull'annessione alla Russia che si è svolto nei territori occupati da Mosca in Ucraina.

L'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Josep Borrell, ha aggiunto che i risultati dei referendum per l'annessione alla Russia tenuti in quattro regioni dell'Ucraina occupata dai russi sono stati "falsificati" e che le consultazioni in sé sono state "illegali".

Secondo i comitati elettorali insediati dalla Russia, il 93% dei voti espressi nella regione di Zaporizhzhia ha sostenuto l'annessione, così come l'87% nella regione di Kherson, il 98% nell'autoproclamata repubblica di Luhansk e il 99% in quella di Donetsk. L'agenzia russa Tass scrive: "Oggi la regione ucraina di Zaporizhzhia, occupata dalle truppe russe, chiederà al presidente russo, Vladimir Putin, di essere "ammessa" alla Russia. "Dopo il referendum il prossimo passo sarà la firma di un accordo di adesione con la Russia", ha detto anche il capo della Repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin.

Intanto dopo le "misteriose" perdite del gasdotto Nord Stream, il gas schizza a 205 euro in Borsa ad Amsterdam. Un rialzo in avvio di seduta già oltre il 10%, mentre l'Europa indaga sulle possibili cause. Gli incidenti non hanno alcun impatto sulla fornitura di gas in Europa perché i collegamenti non sono attualmente in uso ma creano ugualmente tensioni sui mercati dell'energia.

L'Ue ritiene che le perdite dai due gasdotti sottomarini tra Russia e Germania "non siano una coincidenza", ma che si tratti di "un atto deliberato", secondo le parole di Borrell. Esprimendo "profonda preoccupazione" per le perdite di Nord Stream 1 e 2 e chiedendo un'indagine, Borrell ha dichiarato che "tutte le informazioni disponibili indicano che queste perdite sono il risultato di un atto deliberato".

Cosa sia successo a 80 metri di profondità non è ancora chiaro e sarà oggetto di indagini: nessuno in Occidente sembra infatti prendere in considerazione l'ipotesi di un semplice incidente, ma piuttosto quella dello zampino di Vladimir Putin.

Davide Fifaco