La Rete europea dei gestori dei sistemi di trasporto del gas lancia l'allarme dopo che la Russia ha deciso di interrompere le forniture a Polonia e Bulgaria. "In uno scenario di interruzione dell'approvvigionamento di gas russo a partire dal 1° aprile, la maggior parte dei paesi europei non raggiungerebbe l'obiettivo del livello di stoccaggio dell'80% o del 90% il 1°ottobre", ha spiegato l'associazione in una nota che sintetizza il rapporto sulle prospettive delle forniture per l'estate 2022. Per il cancelliere tedesco Olaf Scholz, la Germania, così come anche gli altri stati membri, dovrebbero prepararsi all'evenienza di uno stop alle forniture. Il premier bulgaro, Kiril Petkov, ha intanto incoraggiato l'Europa a essere più forte nel trovare alternative alle forniture dalla Russia; Mosca continua, infatti, a rifiutarsi di fornire gas a Polonia e Bulgaria dopo che queste hanno deciso di non pagare le forniture in rubli. Sofia starebbe pertanto già pensando a scelte alternative. Secondo i dati del Centro di ricerca sull'energia e l'aria pulita, la Russia avrebbe negli ultimi mesi beneficiato della stretta sull'approvvigionamento energetico all'Europa, raddoppiando le proprie entrate derivanti dalla vendita di combustibili fossili all'Ue, grazie anche all'impennata dei prezzi. Ancora tragica, intanto, la situazione a Mariupol, dove il battaglione Azov denuncia che è stato bombardato l'ospedale da campo militare che si trova nei pressi dell'acciaieria. "Continuano a bombardare nonostante la Convenzione di Ginevra garantisca la protezione delle istituzioni mediche ospedaliere", sottolineano, chiedendo che ai feriti venga garantita assistenza. I combattenti hanno al contempo espresso dubbi in merito alle vane promesse di Kiev che avrebbe dovuto raggiungere un accordo con Mosca in merito all'evacuazione delle truppe e dei civili intrappolati da giorni nell'area di Mariupol.
Maja Novak