Per la prima volta in 25 anni, il Parlamento europeo ha espresso un voto di condanna nei confronti del Marocco. Nella plenaria a Strasburgo, i deputati hanno approvato un testo che chiede a Rabat di rispettare la libertà dei media nel Paese e di rilasciare tutti i prigionieri politici e i giornalisti incarcerati.
Una notizia che assume un peso particolare dopo lo scandalo scoppiato nelle scorse settimane a Bruxelles, che oltre al Qatar ha coinvolto anche il paese maghrebino accusato di influenzare in modo illecito le scelte delle istituzioni europee. Un'accusa che entrambe i paesi continuano a rigettare, negando qualsiasi irregolarità nel loro operato o tentativo di pressione nei confronti degli eurodeputati che questa volta, però, hanno scelto di adottare una linea più dura nei loro confronti.
Un certo tipo di lobbismo è legale, come riconosce Miguel Urban Crespo, il deputato del gruppo La Sinistra che nei giorni scorsi ha denunciato l'ingerenza marocchina; ma questo secondo lui non vuol dire che non si possa considerare questo modo di operare "inappropriato, e eticamente e politicamente riprovevole". D'altronde, nonostante le indagini in corso, anche in questa occasione, come emerge da una lettera che i deputati del gruppo La Sinistra hanno mostrato a Euronews, sembrerebbe che anche questa occasione le autorità marocchine abbiano provato a convincere gli eurodeputati a non sostenere la condanna del Paese e a incontrarsi per discutere della questione.
Barbara Costamagna