È l’8 agosto 1956 e il pozzo della miniera di Marcinelle è diventato il luogo di una tragedia sul lavoro, la pagina più drammatica dell’emigrazione italiana all’estero. È bastata un’esplosione nelle gallerie della miniera per far morire tra le fiamme i minatori che si trovavano lì, tra cui molti italiani provenienti da varie regioni, che lasciarono le loro terre per ottenere un lavoro meglio pagato, che però è costato la vita. In rappresentanza dell’Italia, alla commemorazione è presente Antonio Tajani, il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri, che oltre alle parole dette durante la cerimonia, ha inviato un messaggio a tutti i connazionali all’estero. “In questo spirito, ho voluto essere personalmente qui a Marcinelle, a nome del Governo, per portar omaggio ai milioni di italiani che vivono fuori dai confini nazionali” si legge nella nota, “e in particolare, ai connazionali caduti sul lavoro, mentre contribuivano alla crescita economica, sociale e culturale dell’Italia e dei Paesi che li avevano accolti”.
Come ha spiegato, dal 2001, nella data dell’anniversario della tragedia, si celebra anche la Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, e quest’anno in particolare, il Governo italiano ha voluto valorizzare in modo solenne questa data, con “l’omaggio del sorvolo nei cieli di Marcinelle di due Tornado dell’Aeronautica Militare italiana, di cui ricorre il centenario”. Il messaggio di Tajani, che ha ricordato i caduti e l’importanza di questa giornata, si è concluso con i suoi ringraziamenti nei confronti dei connazionali, per la loro passione e l’impegno con cui, quotidianamente, continuano a rendere l’Italia sempre più protagonista nel mondo. Per l’occasione anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto spendere qualche parola, soprattutto ha sottolineato la necessità di “mantenere salda la tutela dei lavoratori, tutti, ovunque essi siano o quale sia la loro nazionalità, per prevenire e sanare inaccettabili forme di marginalizzazione”. A lui si è affiancata la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, la quale ha dichiarato che “l’Italia ha pagato il prezzo più alto di quella tragedia; le vittime lavorarono duro, con umiltà e dedizione, in condizioni terribili e inimmaginabili” ha concluso. È stata una commemorazione importante, di valore, che ha omaggiato ogni singola vittima della tragedia, in quanto sono stati letti tutti i loro i nomi, uno ad uno, di fronte una platea rimasta in silenzio per rispetto e commozione.
B.Ž.