L’Unione europea ha messo sul tavolo la possibilità di finanziare la costruzione di barriere anti-migranti. Una proposta che sembrava indiscutibile, ma dopo l’incontro tra gli ambasciatori che preparano i lavori del summit, è arrivato il via libera per portare la questione al Consiglio europeo per discuterne formalmente. Uno dei punti dell’ordine del giorno, infatti, prevede di “rafforzare le frontiere esterne attraverso misure mirate da parte dell’Unione” tra le quali c’è la “mobilizzazione di fondi Ue per aiutare gli Stati membri a rafforzare le infrastrutture per il controllo delle frontiere”.
L’Italia non si è opposta a riguardo, è stata tempestiva l’approvazione da parte di Palazzo Chigi. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dato il via libera all’idea di costruire un muro nel cuore dell’Europa, chiedendo in cambio la possibilità di poter conquistare uno spazio comune nel Mediterraneo. Il riconoscimento delle vie marittime della migrazione, è una formula sulla quale il governo italiano ha insistito, in quanto le frontiere di mare sono considerate la porta principale per una svolta dal punto di vista “militare” nel controllo dei flussi migratori.
La richiesta all’Unione europea di finanziare i muri anti-migranti è arrivata inizialmente da parte del premier ungherese Viktor Orban. “Per mantenere l’Europa al sicuro, l’Ue deve finanziare la protezione dei nostri confini, comprese recinzioni e altre barriere fisiche”. Nonostante l’iniziale contrarietà politica circa la proposta, il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, ha chiarito che "non esiste alcun divieto giuridico in merito la possibilità di finanziare barriere temporanee o permanenti contro l’ingresso dei migranti".
B.Ž.