La camera bassa del Parlamento polacco ha rigettato una proposta di legge che prevedeva di togliere le sanzioni per le persone che aiutano qualcuno ad abortire. La decisione ha evidenziato la profonda divisione nella coalizione di Governo su una delle leggi sull'aborto più restrittive d'Europa. Secondo la proposta di legge le persone che aiutano nell'organizzare un aborto, ad esempio fornendo le pillole del giorno dopo, e i medici che procurano aborti nelle prime settimane, anche dovuti ad anomalie fetali, non avrebbero più dovuto affrontare accuse penali. I diritti alla riproduzione e alla sanità sono molto in alto nell'agenda del Governo di Varsavia, che nel precedente esecutivo nazionalista ha visto l'introduzione di un quasi totale divieto all'aborto nel 2021. Dall'inizio del suo mandato nel dicembre scorso, la coalizione del Premier Tusk, che vede la sinistra e la destra moderate, ha fatto ripartire la fecondazione in vitro ed ha votato per cambiare le regole all'accesso della contraccezione d'emergenza. Uno dei partiti della coalizione ha proposto l'accesso all'aborto nelle prime 12 settimane di gestazione, ma i progressi sul progetto di legge si sono bloccati a causa del disaccordo all'interno della coalizione. Il lavoro sui progetti di legge intanto continua, con uno che prevede l'aborto entro le prime 12 settimane e un altro che permette l'aborto in caso di anomalie fetali, che riporterebbero la situazione a prima della decisione della Corte Costituzionale del 2020. Il Presidente Duda aveva fatto sapere che avrebbe usato il veto nel caso la legge fosse passata.
Franco de Stefani