La presidente della Repubblica, Nataša Pirc Musar, ha avuto un incontro al vertice di Ragusa con l'omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, ed ha condannato l'aggressione russa e garantito il proseguimento del sostegno, sia militare che umanitario, da parte di Lubiana a Kiev per tutto il tempo necessario.
"Raggiungere la pace consegnando dei territori ucraini alla Russia sarebbe un grave errore", ha detto invece il capo del governo croato, Andrej Plenković.
Zelensky, nel suo discorso, ha rilevato che Kiev "deve sfruttare di ogni opportunità che si presenta sui campi di battaglia per fare il modo che la guerra finisca nel 2025. Se non dovessimo riuscire, è a rischio la stabilità di altre regioni europee", secondo il presidente ucraino, "compresa quella dei Balcani". Fondamentale in questo contesto, ha detto Zelensky, che Kiev nel prossimo futuro possa divenire membro a pieno titolo dell'Alleanza Atlantica.
Al vertice, che oltre alla presenza di Pirc Musar, Plenković e Zelensky, ha visto la partecipazione di altri leader regionali, è stata adottata una dichiarazione congiunta che esorta a sostenere "l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti" e ribadisce la condanna alla "guerra di aggressione russa" contro il Paese, definita "non provocata, ingiustificata e illegale" oltre che "una flagrante violazione del diritto internazionale". Esprime poi sostegno al piano di pace di Zelensky, alla richiesta di perseguire i crimini di guerra in Ucraina, al percorso di integrazione europea di Kiev e alla sua adesione alla Nato. La dichiarazione inoltre promuovere l'allargamento dell'Ue verso i Balcani occidentali e altri paesi dell'Europa orientale.
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