Foto: BoBo
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"Le migrazioni sono una sfida che necessita di una risposta europea", si legge nelle conclusioni del vertice dei leader Ue. "Si tratta di una questione comune, che dobbiamo affrontare insieme", ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Secondo la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, nel settore della gestione dei confini, l'Ue si soffermerà su due progetti pilota e il primo comprenderà un pacchetto completo di infrastrutture fisse e mobili alle frontiere. Alla domanda, se questo includerà anche la costruzione di un muro, von der Leyen ha risposto che i paesi membri hanno a disposizione fondi nazionali che possono essere usati per finanziare ciò che gli stati ritengono necessario, contributi bilaterali e anche fondi europei.
L'intesa raggiunta al vertice, secondo Michel, mostra anche unità e determinazione dei Paesi nel garantire la concorrenzialità dell'economia europea. I leader si sono impegnati per una rapida ripresa dei lavori in questo settore, ciò comprende anche il regolamento sugli aiuti di stato. Le procedure devono essere più semplici, più rapide e più prevedibili, al contempo è necessario garantire un accesso equo ai fondi europei e l'utilizzo dei fondi Ue già esistenti dovrebbe essere più flessibile, come sottolineato dal premier sloveno, Robert Golob, al suo arrivo al vertice.
I 27 hanno anche garantito ulteriore sostegno all'Ucraina nella sua lotta contro la Russia e sulla sua strada verso l'adesione all'Unione europea. Il vertice saluta l'impegno di Kiev ad effettuare riforme in un periodo così difficile per il Paese. L'Ue si impegnerà inoltre affinché i responsabili per i crimini di guerra in Ucraina rispondano delle proprie azioni e affinché venga istituito un centro internazionale per il perseguimento dei crimini di aggressione contro l'Ucraina. I leader Ue, nella dichiarazione finale, hanno espresso appoggio al piano di pace presentato dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Il Consiglio europeo ha anche garantito sostegno nella ricostruzione del Paese; una causa per cui dovrebbero essere impiegati i fondi congelati nell'ambito delle sanzioni contro la Russia.


E. P.