Secondo il Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, il piano della premier britannica Theresa May per un accordo con l'Unione europea per il dopo-Brexit "non funzionerà in alcuni punti chiave", come le intese commerciali. Che "non sono accettabili" per il Presidente Francese Macron, perché' non rispettano il mercato unico. La May ha invece ribadito di non poter accettare un secondo referendum sulla Brexit. Il Regno Unito lascera' l'Unione come previsto il 29 marzo 2019 - prosegue la Premier Britannica - "Abbiamo dato la libertà di scelta ai cittadini, ora è nostro dovere attuare la loro decisione". Il mese prossimo ci sarà un vertice, strategico secondo Tusk, dove si discuterà della frontiera con l'Irlanda. A tal proposito, ci si aspetta un piano della May. Di seguito ci sarà il vertice straordinario sulla Brexit, in programma il 17 e 18 novembre.
La discussione che riguarda la protezione delle frontiere esterne è stata positiva secondo il presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker, secondo il quale c'è "consenso" sulla proposta della Commissione e si potrà ancora avanzare durante la presidenza austriaca. La Merkel si è detta favorevole al rafforzamento di Frontex: "ci siamo poco occupati del tema della ridistribuzione perché' era chiaro che non ci sarebbe stato nessun risultato" ha spiegato la Cancelliera tedesca. Secondo Conte, "Potenziare Frontex fino a diecimila uomini fa anche sorgere problemi circa l'utilità di un tale investimento: preferirei destinare questi investimenti all'Africa" spiega il premier Italiano. "Il caso Diciotti ci vede tutti perdenti. Se l'Europa vuole esprimere una politica in materia di immigrazione, bisogna mettere a punto una strategia, rivedere il regolamento di Dublino e perseguire nuovi meccanismi di gestione collettiva nel segno della solidarietà", conclude Conte.
A Salisburgo, a margine del vertice dei Capi di Stato e di Governo Ue, Marjan Šarec, ha incontrato il presidente della Commissione europea Juncker, il Presidente Francese Macron e vari leader del gruppo liberale ALDE, cui vorrebbe aggregarsi. Ha anche incontrato l'omologo croato Plenković. "Non si è trattato di un incontro bilaterale" - spiega Šarec - "Ci siamo presentati, come si addice a due vicini, ma non c'è stato il tempo di affrontare temi importanti". Plenković ha invece detto che la Croazia risponderà con mezzi legali alla denuncia presentata dalla Slovenia alla corte Europea, per la mancata attuazione della sentenza della Corte arbitrale.