Spettabili,

in merito alla notizia "Comunità degli Italiani di Buie: tutto da rifare" pubblicata da Radio Capodistria sulla pagina web il giorno 20.12.2017. alle ore 15:23 come ex membri della Commissione elettorale della CI di Buie durante le elezioni del 18.06.2017 ci sentiamo in obbligo di farvi notare che sono state scritte alcune inesattezze di cui una particolarmente grave. Oseremmo dire che è stato fatto un errore pesante e grossolano allo stesso tempo.

La notizia fa riferimento alle elezioni svolte nella CI di Buie lo scorso giugno collegandosi però anche con il periodo del mandato quadriennale 2013-2017 della dirigenza della CI di Buie e anche con il periodo immediatamente successivo e quindi con la nomina della nuova dirigenza come conseguenza dell'esito del voto del 18 giugno scorso.

Le parti centrale e finale dell'articolo sono quelle che più ci hanno colpito. La parte centrale perché risulta essere confusionaria e non chiarisce al lettore le ragioni per le quali gli operati delle 2 dirigenze (la prima dall'autunno del 2015 alla fine di aprile 2017 presieduta da Adriana Antonini e la seconda da giugno 2017 ad oggi presieduta da Norma Acquavita) risultano essere non validi dal punto di vista giuridico.

La notizia dice: "Il mandato 2013-2017 è stato caratterizzato, ricorderemo, da un alternarsi di persone ai vertici comunitari: a Norma Acquavita che inizialmente guidava la Giunta esecutiva era subentrato Michele Orzan, in seguito Adriana Antonini aveva sostituito Eliana Barbo. Quest’ ultima era stata sfiduciata al secondo tentativo e a poca distanza da una serie di modifiche apportate allo statuto comunitario e prima che il nuovo documento, imperfetto dal punto di vista giuridico-normativo, ottenesse l’avvallo del competente ufficio regionale. Ed è da quel documento che bisogna ora, ripartire. Armonizzarlo con le osservazioni delle autorità amministrative per garantirne la registrazione e acconsentire così l’indizione e lo svolgimento di nuove elezioni. Ne consegue l’invalidità giuridica di tutte le operazioni e le decisioni prese in questi ultimi due anni."

Da questo spezzone di articolo non si capisce per quale motivo il lavoro svolto dalle due dirigenze risulterebbe nullo o meglio privo di valore giuridico legale. Vogliamo far precisare che l’invalidità giuridica degli atti, delle decisioni e in primo luogo delle dirigenze sarebbero semmai dovute da vizi di forma o da cavilli burocratici e non da uno statuto comunitario (quello approvato solamente in Consiglio nell’autunno del 2015) non avallato dall'ufficio regionale di competenza. Il condizionale in questo caso ci sembra doveroso e d'obbligo perché non è mai stato appurato con certezza quanti e quali sarebbero stati i vizi di forma o errori di procedura e quanti e quali persone sarebbero responsabili dell'accaduto, ma probabilmente il dubbio rimarrà comunque per molto tempo ancora.

Per chiarire meglio a tutti i lettori e agli ascoltatori di Radio Capodistria, ma in particolar modo a tutti coloro che hanno a cuore e interesse le notizie e i problemi riguardanti la CI di Buie, bisogna fare un brevissimo resoconto dei fatti accaduti nella CI di Buie dall'autunno del 2015 ad oggi. L'ex presidente della CI di Buie, la signora Eliana Barbo, una volta ottenuta la sfiducia dalla maggioranza dei consiglieri poche settimane dopo l'approvazione dello Statuto 2015 in Consiglio (nell'autunno del 2015), è stata a sua volta immediatamente sostituita nella medesima riunione del Consiglio, dalla signora Adriana Antonini. Da allora però, il nominativo della signora Adriana Antonini (per colpe che ancora oggi non è chiaro a chi attribuire) a sua volta non è mai stato registrato entro i termini previsti dalla Legge sulle associazioni presso l'ufficio regionale competente di Pola e quindi risulterebbe non valido ai fini della modifica del quadro dirigenziale della CI di Buie. La diretta conseguenza di questo errore, omissione o dimenticanza che dir si voglia sarebbe che tutte le decisioni prese dal Consiglio della CI di Buie presieduto dalla signora Adriana Antonini dall'autunno del 2015 fino alla scadenza del mandato quadriennale del Consiglio (fino alla fine di aprile del 2017) ossia fino all'ultima riunione del Consiglio sarebbero non valide, non applicabili e quindi prive di peso legale.

Come reazione a catena risulterebbe quindi “illegale” anche la nomina durante l'ultima riunione del Consiglio del 24 aprile 2017 presieduto dalla signora Adriana Antonini dei membri della Commissione elettorale e del Comitato generale di controllo per le elezioni, nomine che bisogna sottolineare sono state approvate a maggioranza assoluta di tutti i consiglieri presenti e senza obiezioni da parte di alcun consigliere.
Pertanto, anche il processo elettorale, l'esito del voto e la conseguente nomina di tutti i nuovi consiglieri e dirigenti della CI di Buie per il quadriennio 2017-2021 con in primis la presidente Norma Acquavita, risulterebbero non validi dal punto di vista legale.

Tutta questa spiegazione per far capire agli ascoltatori e ai lettori che il motivo dell'annullamento delle elezioni e dell'esito non ha nulla a che fare con il lavoro della Commissione elettorale e del Comitato generale di controllo per le elezioni ma che sarebbe semmai da ricercare in vizi di forma di tipo burocratico antecedenti al periodo elettorale.

Per quanto riguarda strettamente la notizia, non riusciamo a capire per quale motivo in essa non vengono mai nominate le date (o meglio gli anni) della stesura degli Statuti della CI di Buie. In questo modo si sarebbe evitato di creare una confusione nell'insieme rendendo la notizia sicuramente comprensibile a tutti.

Tanto per chiarire meglio il reale stato della situazione, lo Statuto della CI di Buie del 2015 e cioè quello approvato solamente in Consiglio della CI di Buie nell’autunno del 2015 (e fino ad oggi ossia a più di 2 anni dalla sua approvazione in Consiglio non ancora approvato dall'ufficio regionale di competenza), giustamente non è stato considerato come documento legale valido sul quale basare il lavoro della Commissione elettorale durante il processo elettorale nei mesi di maggio e giugno. Oltre al fatto di risultare non approvato dall'ufficio regionale di competenza di Pola e risultato a tutti noi membri della Commissione elettorale lacunoso, impreciso e in alcuni articoli estremamente contraddittorio e assolutamente inapplicabile per le elezioni di giugno senza passare prima ad una accurata, minuziosa e dettagliata revisione in Consiglio e ed un esame di una temporanea Commissione interna per lo statuto creata ad hoc.
In questo senso, le osservazioni scritte pervenute nella CI di Buie verso la fine del mese scorso da parte dell’ufficio regionale di competenza di Pola e alle quali si accenna nella notizia ("Ed è da quel documento che bisogna ora, ripartire. Armonizzarlo con le osservazioni delle autorità amministrative per garantirne la registrazione e acconsentire così l’indizione e lo svolgimento di nuove elezioni.") conferma che lo Statuto del 2015 non si doveva e non si poteva applicare e quindi di fatto certifica che l'applicazione dello Statuto del 2005 durante il periodo elettorale è stato giustificato e valido.

Ci permettiamo solamente di dire che la notizia così riportata ci risulta scarna e che si doveva maggiormente mettere in risalto questo passaggio. Le osservazioni scritte alle quali si accennava prima riguardano diversi articoli dello Statuto del 2015 che a detta dell'ufficio competente di Pola vanno modificati. Non da meno è la questione del regolamento elettorale che andava modificato e approvato immediatamente dopo lo Statuto del 2015 cosa che non è stata fatta e che è stata fatta notare prontamente dalla Commissione elettorale durante il periodo del processo elettorale tra il mese di maggio e giugno. Non a caso la questione del regolamento elettorale da approvare è entrata nell'ordine del giorno nell'ultima riunione di consiglio di mercoledì scorso (20.12.). Applicare lo Statuto del 2015 con il Regolamento elettorale del 2005 era quindi improponibile perché oltre alla questione di terminologie non compatibili tra Statuto 2015 e Regolamento elettorale 2005, lo Statuto del 2015 prevedeva il termine di 90 giorni per l'approvazione dei documenti subordinati e quindi anche del nuovo Regolamento elettorale.

La Commissione elettorale ha pertanto operato rispettando lo Statuto del 2005 e il Regolamento elettorale del 2005 ossia gli unici due documenti compatibili l'uno con l'altro e validi per intero.

Ultima cosa e probabilmente la più importante è riguardante l'errore più grave che è stato commesso quando sono stati nominati i cambiamenti dello statuto ("Dai successivi, ulteriori cambiamenti dello statuto, apportati -tanto per capirci- per restringere le possibilità di candidatura dando diritto di voto attivo e passivo esclusivamente ai soci residenti in un’area circoscritta, in pratica, alla sola Buie alla conseguente cancellazione, dagli elenchi elettorali, di più di duecento soci effettivi.")

Niente di più falso. Errore clamoroso. La notizia descrive non la modifica dello Statuto approvata in Consiglio nell'autunno del 2015 ma bensì quello del 2005 attualmente ancora l'unico valido e sul quale si è basato il lavoro della Commissione elettorale! Si tratta di un errore madornale che vogliamo sottolineare. La Commissione elettorale ha applicato lo Statuto del 2005, l'unico, valido ancora oggi, dopo 12 anni (e ben 4 tornate elettorali: 2005-2009, 2009-2013, 2013-2017 e l’ultima delle elezioni di giugno 2017) che per l'appunto garantisce il diritto di voto attivo e passivo solamente ai soci che risiedono negli abitati di Buie, Carsette e Tribano (articolo 5 dello Statuto del 2005). Le modifiche dello Statuto del 2015 (approvate solamente in Consiglio) avevano invece previsto di ampliare la possibilità di diritto attivo e passivo di voto anche per le persone residenti altrove.

Questa risposta è stata scritta con molteplici obbiettivi: di diffondere la verità, chiarire meglio la situazione complessiva, rettificare gli errori della notizia riportata sulla pagina web e ultima ma non meno importante anche e soprattutto per difendere il nostro operato che è stato caratterizzato dall’imparzialità e dalla neutralità.

Ci auguriamo che questa lettera venga letta e venga anche pubblicata a breve sulla pagina web di Radio Capodistria per intero senza omissioni o censure.

Distinti saluti.

Gli ex membri della Commissione elettorale della CI di Buie:
• Vlado Klarić
• Dubravka Piuca
• Igor Klarić
• Nada Dukanović
• Elena Vežnaver
• Đulijana Mamilovič

Buie, 23.12.2017

Le vicissitudiuni che coinvolgono, negli ultimi anni, la Comunità degli italiani di Buie destano viva preoccupazione in tutta la Comunità nazionale italiana. Radio Capodistria ha raccontato con garbo e professionalità, in più occasioni, le travagliate vicende legate agli avvicendamenti ai vertici comunitari, il fallimentare procedimento elettorale, nonché le polemiche che hanno accompagnato la campagna elettorale e quelle che hanno caratterizzato il dopo voto.

Nella vostra lettera puntate severamente il dito contro Lionella Pausin Acquavita, una nostra stimata collega, vincitrice in più occasioni del premio giornalistico Istria Nobilissima, nonché uno dei migliori conoscitori della realtà Comunità nazionale italiana ed in particolare di quella della Comunità degli italiani di Buie. L’accusa è quella di essere stata “confusionaria” e di aver fatto “un pesante e grossolano errore”. Lionella Pausin Acquavita si limita a raccontare in maniera esemplarmente chiara quanto sta accadendo evitando, molto elegantemente, di calcare la mano.

Visto che, in questo momento, la Comunità degli Italiani di Buie non è stata nemmeno in grado di rispettare i termini, stabiliti dai competenti uffici, per indire nuove elezioni e che una commissione elettorale esterna sarà costretta a vigilare sulle vostre elezioni, forse sarebbe stato meglio rivolgere ad altri le accuse di aver fatto errori e di essere stati confusionari.

Dr. Stefano Lusa
Caporedattore del programma informativo di Radio Capodistria