"Il presepe simbolo e memoria della nascita di Gesù come valore identitario della nostra comunità e riferimento per un Natale che metta al centro i valori della persona umana". Con queste parole la sindaco di Monfalcone Anna Maria Cisint ha spiegato la scelta della sua amministrazione comunale di fornire un presepe a tutti gli istituti scolastici ed agli asili e nidi cittadini.
“La nascita di Cristo”, ha affermato la sindaco consegnando il primo dei tanti presepi, “è alla radice e all’origine della nostra civiltà”, oltre che rappresentare “valori pedagogici che vanno preservati e valorizzati”. Durante la presentazione dell'iniziativa la Cisint ha tenuto a sottolineare che si tratta di presepi prodotti da artigiani locali, per i quali il Comune ha speso circa 2 mila euro.
La cosa, sebbene sia stata ripresa anche da altre realtà come la giunta regionale del Piemonte, non ha mancato di sollevare polemiche in loco visto che a Monfalcone la popolazione scolastica è costituita da una grande percentuale di studenti e bambini stranieri, che secondo alcuni cittadini ed esponenti dell'opposizione di sinistra in Comune sarebbero così discriminati.
La polemica ha assunto in queste settimane toni molto accesi, tanto che la Cisint ha deciso di sporgere denuncia contro alcuni suoi detrattori che con le loro dichiarazioni on line avrebbero, secondo lei, oltrepassato il limite.
Una storia che dimostra la forte contrapposizione ideologica che regna nella città dei cantieri, che da più di un anno è passata in mano alla Lega grazie ad una campagna incentrata, tra l’altro, sulla critica alle precedenti politiche rivolte ai residenti stranieri, nei confronti dei quali la sindaco ha già proposto una serie di provvedimenti come la chiusura di alcune attività rivolte ad essi nel centro cittadino o la redistribuzione degli alunni nelle scuole comunali in base all’appartenenza etnica.
Barbara Costamagna