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Falsi messaggi da aziende di servizio o banche, falsi incaricati che suonano alla porta di casa, parenti che chiedono di essere contattati a numeri sconosciuti. Sono solo alcune delle truffe che colpiscono soprattutto le persone anziane, ma non solo, e su cui la Polizia di Stato italiana ha avviato da tempo un’ampia campagna informativa, partendo dall’assunto che prevenire è meglio che intervenire in seguito.
Lo stesso questore di Trieste, Pietro Ostuni, ha presentato, accanto al presidente dell’Ordine dei medici di Trieste, Cosimo Quaranta, una nuova campagna informativa che utilizzerà uno dei canali con cui entrano in contatto migliaia di persone: la rete dei medici di base
Ogni professionista ha almeno 1500 pazienti, e quasi 15 mila contatti ogni anno: proprio grazie ai contatti costanti con i cittadini i medici possono quindi rilevare e segnalare possibili situazioni a rischio. Partendo da questo principio la Questura, in accordo con l’Ordine dei medici, ha deciso di esporre manifesti negli studi medici e mettere a disposizione dépliant che spiegano le truffe più comuni e indicano i possibili interventi.
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“Bisogna essere prudenti in tutto quello che si fa – spiega il Questore Pietro Ostuni -. Non dobbiamo lasciare i dati in giro dappertutto, perché molto spesso lasciamo i nostri dati ovunque e rendiamo pubblico tutto quello che facciamo: a volte, se andiamo in vacanza, facciamo foto e diamo informazioni riservate, mentre bisogna essere prudenti quando si trasmettono i propri dati. Dobbiamo prestare attenzione ai messaggi che arrivano sul nostro cellulare: soprattutto su Whatsapp spesso e volentieri arriva un messaggio di questo tipo ‘sono tua figlia’, o ‘sono tuo padre’, ‘il mio cellulare non è raggiungibile, mi puoi chiamare o inviare un messaggio su questo numero’? Attenzione anche ai messaggi di enti che erogano servizi essenziali, come l’Inps, o degli istituti di credito, perché questi enti non mandano messaggi quando hanno necessità d’interloquire con i propri clienti”. “Bisogna prestare attenzione a tutti questi aspetti e ricordarsi anche che in questo momento l'intelligenza artificiale può essere anche utilizzata per taroccare la voce di qualcuno”.
“Noi riteniamo queste campagne molto importanti – ha aggiunto - , ma quest’ultima in collaborazione con i medici lo è particolarmente, sia per la diffusione della rete dei medici, sia perché tra il medico e il paziente si crea un rapporto di fiducia, il medico è il primo punto di riferimento: soprattutto le persone di una certa età, quando vanno dal medico, spesso parlano non solo dei loro sintomi, delle loro malattie, ma anche di quelli che sono i loro bisogni ed esperienze di vita”.
Quello delle truffe per ora, ha aggiunto il Questore (che ha invitato tutta la cittadinanza a stare vicino ai propri parenti, soprattutto se anziani), non è per fortuna un fenomeno in aumento a Trieste, ma proprio per questo “le campagne informative, che stiamo facendo da tempo, anche accanto ad altre realtà come l'Arma dei Carabinieri, sono utilissime: più attori ci sono in queste campagne, meglio è. Siamo contenti che ci sia questa attenzione da parte di tutti: stiamo ricevendo tantissime telefonate sul 112, il numero unico di emergenza, che ci stanno aiutando a sventare diverse truffe. La prevenzione è una cosa importantissima, fondamentale”.
Anche l’Ordine dei Medici ha aderito con convinzione all’iniziativa, perché, ha detto il presidente Cosimo Quaranta, “come medici abbiamo il dovere di collaborare: si tratta di crimini che, oltre a creare un danno economico, vanno a colpire l’autostima e, soprattutto le persone anziane, possono cadere in depressione e imboccare una strada senza ritorno. Tutti i medici possono trovarsi di fronte delle situazioni a rischio, che vanno segnalate”.
Alessandro Martegani