Foto: Radio Capodistria/Fifaco
Foto: Radio Capodistria/Fifaco

A quasi quattro mesi dallo sgombero del Silos che, pur essendo una struttura completamente inadatta all'accoglienza delle persone permetteva almeno di trovare riparo dalle intemperie, con l'avvicinarsi dell'inverno centinaia di migranti e richiedenti asilo saranno costretti a dormire per le strade, finora senza alcuna soluzione proposta dalle istituzioni.

Intanto i dati parlano di continui arrivi, circa 55 al giorno, di cui solamente 10 permangono a Trieste.

Attualmente un centinaio di persone trova rifugio nei magazzini di Porto Vecchio e circa 120 in edifici abbandonati presso la stazione.
Le strutture a disposizione per l'accoglienza posso provvedere a dare ricovero a 78 persone, ma la richiesta minima sarebbe di 150 posti, nonostante la Prefettura abbia incrementato i trasferimenti, portandoli a circa 60 unità alla settimana.

Per questo motivo dalle associazioni che si occupano di accoglienza arriva un appello ai privati a mettere a disposizione, se possibile, qualche struttura.

Queste le parole di Alessandro Papes, operatore di IRC-International Rescue Committee: "Stiamo cercando, come organizzazioni della società civile, delle soluzioni concrete al ricovero notturno di queste persone che sappiamo essere in costante arrivo, essere un fenomeno strutturale. Quindi riteniamo che delle risposte strutturali devono essere trovate; facciamo perciò un appello a chiunque abbia immobili nella zona, nell'area adiacente alla stazione o che conosca qualcuno che abbia immobili con un accesso diretto dal terreno, di mettersi in contatto con una delle organizzazioni scriventi del report, perché siamo interessati a prenderlo in affitto ed aprire un ricovero. Grazie.".

Davide Fifaco