L’impennata dei prezzi della benzina in Italia continua a spingere molti automobilisti a varcare il confine e ad attendere con lunghe code pur di risparmiare qualche euro per un pieno.
Nonostante il sistema di benzina agevolata in vigore in regione infatti la differenza c’è, e in un periodo in cui la risalita del prezzo dei carburanti sembra inarrestabile, con effetti anche su tutte le altre filiere, anche un piccolo risparmio può essere prezioso.
Quello del “turismo del pieno” è un fenomeno che si ripropone ciclicamente ad ogni crisi energetica, e quella innescata dalla guerra in Ucraina non fa eccezione. In Italia la benzina ha ormai sfondato il tetto dei due euro al litro, e può arrivare fino a 2,2 euro nella modalità “servito”.
Nonostante gli sconti dell’agevolata, i rincari dei prezzi anche in Slovenia (dove la benzina più venduta, la 95 ottani, è arrivata a 1,56 euro al litro, il diesel 1,67, e la benzina 100 ottani 1,75), e una situazione analoga in Austria, ai distributori al confine con le province di Trieste, Gorizia e Udine, si sono formate anche oggi lunghe code di automobilisti italiani in attesa .
“La situazione è drammatica sia per i consumatori sia per i gestori delle aree di rifornimento – ha detto in una nota il consigliere regionale della Lega Diego Bernardis - in particolare per coloro che operano a ridosso del confine di Stato con Slovenia e Austria”. Bernardis ha chiesto un intervento urgente del governo e il riconoscimento “di un contributo di solidarietà per i distributori di carburante e di gas naturale nelle aree di confine”.
Alessandro Martegani