Dal 12 al 14 settembre, l’Università degli Studi di Trieste ospita il convengo che riunisce 130 studiosi che esplorano la storia e il futuro della lingua italiana. L’evento, organizzato dal Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione e dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’ateneo giuliano, è suddiviso in quattro sezioni tematiche: bilinguismo e contatto linguistico, internazionalizzazione e traduzione, migrazioni e dinamiche linguistiche, prospettive storiche e recenti. Prima dell’apertura dei lavori, tra gli interventi c’è stato quello del Magnifico Rettore dell’Università di Trieste, Roberto Di Lenarda, e dell’Assessore regionale alle autonomie locali, funzione pubblica, sicurezza e immigrazione Pierpaolo Roberti.
Si parla di bilinguismo e di Comunità nazionale italiana, riguardo le quali è intervenuta anche Tea Batel, assessora alla Comunità nazionale italiana autoctona, alle minoranze nazionali e ai giovani della Regione Istriana. Ha evidenziando che il bilinguismo è una materia viva che bisogna tutelare, anche attraverso i rapporti transfrontalieri, in particolare con la Regione Friuli Venezia Giulia.
“Per la Regione istriana è molto importante avere sempre un contatto con l’Italia, soprattutto con il Friuli Venezia Giulia, che è qui a un passo da noi, ma anche con la parte slovena, la Can Costiera e tutte le nostre comunità presenti sul territorio. Se uniamo tutti insieme le forze potremmo superare alcuni “problemi”, le sfide che abbiamo nelle traduzioni per esempio, sia come Regione istriana e sicuramente come Can Costiera, e Friuli Venezia Giulia. È importante unificare la terminologia per quanto riguarda la traduzione scritta e anche parlata. Proprio per questo per noi è importante avere queste esperienze, questi scambi transfrontalieri, per scegliere i termini adeguati.”
(red)