Un approccio storico che non punta a una visione condivisa, ma basato su uno studio meticoloso dei documenti storici: è quanto propone Claudia Cernigoi nel suo nuovo libro "Operazione Plutone: inchieste sulle foibe triestine", dedicato alle vicende delle Foibe.
Nel corso della presentazione di ieri sera al Circolo della stampa di Trieste, è stata sottolineata la scelta di non considerare una visione unitaria del fenomeno delle foibe, ma di analizzare il periodo nelle differenti situazioni, analizzando fonti ufficiali non disponibili fino a pochi anni fa.
Nel libro, edito da Kappa Vu, l'autrice esamina documenti ufficiali sui recuperi dalle foibe triestine e sulle vicende giudiziarie seguite alle esecuzioni avvenute presso le foibe di Gropada e di Padriciano e la foiba di Rupinpiccolo, e i fatti che precedettero gli "infoibamenti" dell'abisso Plutone di Basovizza:
"Una delle cose che vengono dette di solito, - dice Claudia Cernigoi - è che gli infoibatori non sono mai stati processati: questo non è vero, perché dall'inizio del dopoguerra, sotto il GMA, ne sono stati celebrati tantissimi, una sessantina, per persone accusate di aver ammazzato qualcuno delle Foibe, o semplicemente di aver denunciato alle autorità jugoslave persone che poi sono scomparse".
"Sono riuscita a entrare in possesso del cosiddetto rapporto dell'ispettore De Giorgi, e questo rapporto in realtà, parla dei recuperi da diverse cavità della zona di Trieste e di Gorizia, ma alla fine e le cifre non sono assolutamente di migliaia d'infoibati ma di qualche centinaio, oltretutto persone che sono state uccise nel corso del conflitto e quasi tutti i militari. La cosa più importante e grave, secondo me, è che quanto scritto dall'ispettore De Giorgi in questo rapporto, non corrisponde a quanto ha poi scritto facendo l'istruttoria per i procedimenti penali per le indagini che conduceva".
Alessandro Martegani