Foto: Martegani
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Una scuola innovativa, in continua e stretta connessione con il mondo del lavoro, che riesce a far crescere i talenti dei giovani.
È questa la visione che esce dalla dichiarazione finale del G7 istruzione di Trieste, chiuso dalla Conferenza stampa finale del ministro italiano Giuseppe Valditara.
I ministri del G7, (perlomeno quelli che c’erano, visto che alcune delegazioni hanno mandato sottosegretari o funzionari), hanno sottoscritto un testo in venti punti in cui si sottolinea soprattutto come l’istruzione sia la base per lo sviluppo di ogni società. I giovani, ha detto il ministro americano Miguel Cardona, “sono le fondamenta del grattacielo della società”, e la scuola, deve essere al loro servizio, esaltando i rispettivi talenti per non lasciare indietro nessuno.
Nella conferenza stampa finale, il ministro Valditara ha ribadito che l’istruzione deve essere sviluppata con uno stretto rapporto con il mondo del lavoro e dell’impresa , in particolare per quanto riguarda le scuole tecniche, che devono anche offrire percorsi di grande qualità.
Grande importanza è stata riservata anche alla dignità e al ruolo dei docenti, figure fondamentali ma che in molte parti del mondo, Italia compresa, sono sottopagati, spesso con posti precari e soprattutto senza un riconoscimento del loro ruolo, fondamentale per la società.

Foto: Martegani
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Su questo bisogna lavorare ha detto Valditara, “stabilizzazioni e stipendi più alti sono necessari ma non bastano”, bisogna avviare un percorso per ridare autorevolezza ai docenti, che “svolgono il lavoro più bello del mondo, ma anche il più importante perché hanno nelle loro mani il futuro dei ragazzi”. In questo ambito è stata anche sottolineata la crescita di aggressività verso i docenti, anche da parte delle famiglie, una situazione che spinge a lavorare sull’alleanza fra scuola e famiglia, e sull'orientamento.
Un altro grande tema è stato quello della dispersione scolastica, un fenomeno in aumento, soprattutto dopo il covid: anche in Italia aumentano i giovani, attualmente 50 mila, che non escono più di casa e non vanno più a scuola.
Fra i tanti temi poi anche quello della lotta alle discriminazioni di genere, e la necessità per la scuola di dare uguali prospettive a tutti in tutti gli indirizzi. Un percorso che richiederà anche approcci innovativi, come l’uso dell’intelligenza artificiale che non va demonizzata, ha detto Valditara, ma utilizzata per esaltare quella umana.

Alessandro Martegani