Il cedimento del tetto della piscina terapeutica "Acquamarina", e quello, avvenuto pochi giorni dopo, di una passerella al bagno Ausonia, una struttura storica per i triestini a pochi metri dalla piscina terapeutica, hanno segnato l'estate del capoluogo giuliano.
Indagini sono in corso per stabilire le cause del crollo alla piscina terapeutica: si parla di un cedimento di uno dei supporti. Il crollo della struttura avrebbe potuto provocare un'autentica strage se, per un fortunato caso del destino, la piscina non fosse stata chiusa per lavori di manutenzione da pochi giorni.
Il disastro pone ora il Comune di fronte alla necessità di provvedere nell'immediato alla necessità di ripristinare i servizi, soprattutto quelli terapeutici, che venivano forniti dalla struttura, dall'altra di pensare al futuro e trovare un nuovo sito per realizzare una piscina e progettare la ricostruzione. Una delle ipotesi è quella di utilizzare l'area del Porto vecchio, che avrà un grande sviluppo nell'immediato futuro.
In ogni caso l'assenza della piscina peserà a Trieste perché, spiega l'Assessore al Lavoro pubblico del Comune di Trieste, Elisa Lodi, "era una struttura molto utilizzata dai triestini e non solo, da persone con problemi di disabilità, ma anche da mamme, bambini e sportivi. Il comune sta già pensando a dove poter collocare una nuova piscina di carattere terapeutico. La struttura attualmente è sotto sequestro e l'indagine della magistratura è in corso, ma con il sindaco si sta già valutando d'inserirla nel contesto del Porto vecchio, c'è già un contatto con il credito sportivo per poter ottenere i fondi necessari per la sua realizzazione e l'amministrazione intende realizzare sicuramente una piscina terapeutica a Trieste".
Nel frattempo, il Comune, continua l'Assessore, sta valutando come far fronte alla situazione. "La questione è seguita dall'Assessore Carlo Grilli, che ha la delega ai Servizi sociali e che sta gestendo con incontri continui con gli operatori del settore la questione, anche per capire effettivamente la necessità degli utenti. Si sta cercando di trovare soluzioni che siano comunque in zone vicine a Trieste: ci sono delle possibilità a Grado o oltre confine, ma ovviamente tutto è ancora da valutare. Nei prossimi giorni potremo dare delle notizie più concrete su come gestire questo momento di emergenza".
Meno grave dal punto di vista delle dimensioni il cedimento della passerella all'Ausonia, che però ha di fatto messo fuori gioco l'uso della piscina di acqua marina utilizzata per gli allenamenti da una società di pallanuoto.
Lo stabilimento, molto frequentato, avrebbe bisogno di manutenzione da anni, anche se i gestori assicurano che la parte che ha ceduto era stata collaudata prima della stagione, e che tutte le autorizzazioni erano in regola.
Anche sul crollo della passerella è stata aperta un'indagine, ma i due episodi non sono da mettere in relazione, e l'Assessore sottolinea l'importanza della manutenzione degli impianti per garantire la sicurezza. "I casi sono diversi, ma al di là di questo la manutenzione deve essere costante da parte dei privati che hanno in gestione, o in co-gestione le strutture, ma anche della stessa amministrazione. Dobbiamo puntare sulle attività manutentive delle strutture: si tratta di un aspetto che non deve mai essere sottovalutato per evitare problematiche importanti o tragedie. Deve essere - ha concluso - un tassello importante nell'ambito delle opere pubbliche e deve essere costante nel tempo".
Alessandro Martegani