Come ogni 12 settembre dal 1950 in un pezzo di terra di nessuno tra i comuni di Monfalcone e Ronchi dei Legionari si è tenuta la cerimonia di commemorazione dell’impresa di Fiume davanti al cippo che ricorda le gesta di D’Annunzio e dei suoi uomini. Cento anni sono passati dal quel giorno e mai come quest’anno, a detta degli habitué di questa manifestazione, si è vista una tale partecipazione di rappresentanti istituzionali e pubblico.
Ma se a Trieste, ed anche nella stessa Ronchi con la settimana dannunziana, si è cercato di disgiungere il dannunazianesimo e l’impresa di Fiume dal fascismo; qui, a San Polo, la cosa non sembrava preoccupare nessuno e una certa simbologia con rimandi fascisti faceva bella mostra di sé. Tra i vari gonfaloni e le bandiere dei corpi dei granatieri si distinguevano le insegne degli arditi e quella della X mas dietro il cui vessillo hanno sfilato per un breve tratto anche trentina di militanti di Casapound con tanto di magliette nere con slogan di stampo irredentista. Il tutto davanti ai rappresentanti delle istituzioni, in primis la sindaco di Monfalcone Anna Cisint che ha finanziato la cerimonia, organizzata, come sempre, dalla Lega nazionale.
“L’impresa dannunziana è stata fondamentalmente un grande atto d’amore”, ci ha spiegato il presidente della Lega Nazionale Paolo Sardos Albertini, aggiungendo che chi protesta purtroppo non lo ha capito.
Tra questi, Sardos Albertini mette anche i diplomatici facendo riferimento alle tensioni in corso tra Croazia ed Italia a causa della posa della statua di D’Annunzio a Trieste ed ad alcuni atti provocatori a Fiume; tensioni delle quali l’assessore Fabio Scoccimarro in rappresentanza della regione, non è sembrato preoccuparsi buttando altra benzina sul fuoco. Nel suo discorso Scoccimarro ha, infatti, invitato i presidenti di Slovenia e Croazia a chiedere scusa il 10 febbraio sulla foiba di Basovizza.
Di opinione totalmente diversa il consigliere regionale ed ex sindaco di Udine Furio Honsell che manifestava invece in un’altra piazza di Ronchi, piazza Unità, dove l’ANPI provinciale aveva organizzato un corteo di protesta contro la commemorazione dell’impresa. Honsell ha detto di trovarsi lì insieme a duecento manifestanti, per testimoniare il rapporto di amicizia con il popolo sloveno e croato, e per chiedere scusa dei gesti imperialisti fatti nel passato. Una posizione condivisa dagli organizzatori che hanno voluto ricordare che esiste anche un’altra Ronchi oltre a quella dei Legionari.
Barbara Costamagna