“D'Annunzio non c'entra niente con Trieste” e la giunta vuole contrapporre un simbolo del nazionalismo italiano alle statue di Joyce, Saba e di Italo Svevo, testimoni della cultura mitteleuropea”. È questa la motivazione alla base dell’avvio di una sottoscrizione su Change.org, una delle piattaforme più note per la presentazione di petizioni.
L’iniziativa si unisce alle voci contrarie alla posa della statua di Gabriele d’Annunzio, decisa dalla giunta Dipiazza a Trieste, e ha raggiunto 1000 adesioni in poco più di 24 ore.
“La biografia letteraria e politica di D'Annunzio rasenta il ridicolo ed espone il buon nome dell'Italia al ludibrio mondiale - dice il testo della mozione, tradotto in quattro lingue, italiano, inglese, sloveno e tedesco –: era un aloglotto, totalmente estraneo alla città”.
L’ispiratore dell’iniziativa, Alessandro de Vecchi, che non esclude di presentare le adesioni raccolte nell’arco di due settimane in Comune, sottolinea “l’estraneità di D’Annunzio con la città di Trieste”: non c’entra nulla, dice, con la storia multiculturale e mitteleuropea di Trieste, rappresentata invece da Joyce, Saba e Italo Svevo.
Le statue bronzee dei tre autori sono dislocate in altre aree del centro storico cittadino, ed erano fra l’altro state collocate nel 2004, quando la città era governata sempre da una giunta di centro destra guidata da Roberto Dipiazza, al suo secondo mandato da sindaco.
La mozione però contesta la stessa ubicazione della statua, una figura seduta su una panchina di fronte al palazzo della Camera di Commercio, ritenuta “offensiva”, e, dice il testo “probabilmente un omaggio della giunta di destra ad un onorevole residente nella stessa piazza”: un riferimento all’ex esponente del Movimento sociale e Alleanza nazionale Roberto Menia.
La replica del sindaco Roberto Dipiazza è arrivata con un video postato su Facebook: “In questi anni ho sempre cercato di farla finita con queste divisioni sulla storia del ‘900. Dopo le statue di Saba, di Joyce e di Svevo, che sono state realizzate sotto la mia amministrazione, quella di d’Annunzio sarà un’opportunità per approfondire la storia."
"Trieste - ha aggiunto - assieme a Venezia è stata il centro della preparazione dell’impresa di Fiume. Hemingway, Proust e Joyce riconobbero la grandezza di D’Annunzio, un grande italiano. Queste polemiche – ha concluso - mi hanno stancato".
Alessandro Martegani