"Ieri ho ricevuto un laconico quanto lapidario annuncio dal "Team di Facebook", che mi comunicava che la pagina della Nuova Alabarda non era più pubblicata, e dopo circa una mezz'ora dalla contestazione della decisione, da me inviata, la pagina è scomparsa del tutto".
A raccontarlo è la storica e giornalista triestina Claudia Cernigoi, che ha denunciato in una lettera inviata al sindacato dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia la cancellazione della sua pagina Facebook "La nuova Alabarda".
Secondo il racconto della storica, nota per posizioni critiche sulla storia delle foibe e del dopoguerra nell'area di Trieste, definita una "negazionista delle foibe" dalla destra locale, gli amministratori del social avrebbero cancellato d'autorità sei anni di pubblicazioni a causa dei post in cui apparivano foto di imbrattamenti neonazisti di monumenti e lapidi, considerati contrari "agli standard" di Facebook.
Non è la prima volta, ha detto Claudia Cernigoi, che Facebook censura i suoi scritti, in base a segnalazioni, ha aggiunto "pretestuose quanto bugiarde effettuate da persone cui dà fastidio il mio lavoro, soprattutto di informazione sul neofascismo".
Claudia Cernigoi due mesi fa aveva pubblicato "Operazione Plutone", libro sui processi sulle foibe, che aveva provocato dure reazioni da parte delle organizzazioni degli istriani e della destra locale, e generato commenti e messaggi ostili, "contenenti - ha detto - anche minacce di morte".
La cancellazione delle pagine è stata invece accolta con favore dall'Unione degli Istriani, che aveva duramente criticato in passato gli scritti di Claudia Cernigoi e di altri storici come Alessandra Kersevan e Sandi Volk, in particolare in occasione della Giornata del ricordo, accusandoli di revisionismo.
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