“Riaprire le frontiere a beneficio non solo degli scambi commerciali e dei flussi turistici ma soprattutto per ripristinare quell'area di convivenza, sviluppo e relazione che abbraccia i territori italiani e sloveni in prossimità del confine”.
È l’auspicio espresso dal governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che ha incontrato nella sede della giunta regionale a Trieste l'ambasciatore in Italia Tomaz Kunstelj.
Da giorni l’amministrazione regionale ha auspicato una riapertura totale dei confini con la Slovenia, dopo il via libera dell’Italia all’ingresso di tutti i cittadini dell’area Schengen.
Fedriga ha sottolineato la positiva evoluzione della pandemia in Friuli Venezia Giulia, auspicando che “si possa giungere a una soluzione ragionevole nel reciproco interesse delle due comunità: i contagi a zero in Friuli Venezia Giulia - ha aggiunto -, testimoniano i progressi compiuti nella lotta al coronavirus e rappresentano un segnale estremamente positivo sul piano dei rapporti bilaterali."
Proprio ieri il Friuli Venezia Giulia è entrato a far parte delle regioni a contagio zero, dopo un calo dei positivi consolidato ormai da settimane.
Gli ultimi dati in Friuli Venezia Giulia parlano di zero nuovi contagi, 301 pazienti attualmente positivi e solo 2 pazienti ricoverati in terapia intensiva.

Oltre al Friuli Venezia Giulia, le regioni a nuovi contagi zero sono Sicilia, Umbria, Sardegna, Valle d'Aosta, Calabria, Molise e Basilicata, a cui si aggiunge anche la provincia autonoma di Bolzano.
Situazione ben diversa dalla Lombardia, dove secondo gli ultimi dati disponibili, sono stati rilevati il 73 per cento dei nuovi casi in Italia.
La situazione è comunque molto diversa fra le varie aree del paese, con la Lombardia con centinaia di nuovi casi ogni giorno, Piemonte, Emilia Romagna, Liguria e Campania,con un totale due cifre di nuovi casi, numeri comunque molto bassi rispetto a solo un mese fa, e altre regioni che invece hanno contagi a zero o sotto la decina.
Dati che alimentano il confronto fra il governo, e le regioni con un tasso di contagi a zero o quasi, che in alcuni casi avevano chiesto una riapertura differenziata, temendo una ripresa dell’epidemia, o un controllo degli ingressi dopo il via libera alla mobilità in tutto il paese e alla riapertura dei confini.

Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO
Foto: MMC RTV SLO