La premiazione dei vincitori del premio Luchetta è stata l'evento centrale della terza e penultima giornata di Link, il festival del #buongiornalismo.
Sul palco della tensostruttura allestita in piazza Unità sono saliti Diego Bianchi, in arte "Zoro" di Propaganda Live su La7, premiato per un reportage sui bambini in Congo, Orla Guerin di BBC News per un servizio su 42 bimbi uccisi mentre viaggiavano su uno scuolabus in Yemen, Daniele Bellocchio dell'Espresso per i reportage sul Ciad in fuga da Boko Haram, Margaux Benn, di Le Figaro che ha raccontato le storie dei bimbi soldato dell'Isis in Afghanistan, e Alessio Romenzi premiato per la Foto "In fuga da Mosul" pubblicata da L'Espresso.
Sul palco però si sono alternati per tutta la giornata esponenti del mondo del giornalismo, della cultura e dell'economia: incontri diversi, ma tutti legati da un unico tema: l'importanza fondamentale del buon giornalismo per comprendere la realtà e consentire un'effettiva democrazia. Centrale anche il confronto del pomeriggio sul tema dei giornalisti minacciati e del difficile rapporto fra politica e stampa, a cui hanno partecipato, far gli altri, Beppe Giulietti, presidente della Federazione Nazionale della Stampa, e Floriana Bulfon, giornalista di Repubblica e dell'Espresso, autrice del libro "Casamonica, la storia segreta", al centro di gravi minacce per le sue inchieste sui clan di Roma.
"C'è un pericolo reale, un pessimo clima" - dice - "in cui, al di là delle mafie che minacciano, e c'è una sensazione di non voler più dar voce alle minoranze, una forma d'odio che si trasforma purtroppo spesso in episodi di violenza, una sensazione di discredito, C'è l'idea che spesso i giornalisti siano dei servi o dei cialtroni, che non ci sia più necessità di questo corpo intermedio, di avere dei giornalisti".
"Ormai i politici comunicano uno a uno, e senza bisogno di mediazione, senza bisogno che qualcuno faccia da filtro, racconti, ma soprattutto senza bisogno di qualcuno che indaghi a fondo: si dice che le fake news siano solo sui social, ma sono di qualcosa di più antico, che riguarda anche la stampa e il giornalismo, sono quei falsi che muovono opinione pubblica e opinione politica. La libertà di stampa - conclude - e la democrazia non sono cose date, sono cose che si conquistano ogni giorno, e penso che bisogna partire da lì."
Alessandro Martegani