Continuano ad essere principalmente tre i Paesi da cui provengono i richiedenti asilo accolti a Trieste, ovvero Afghanistan, Iraq e Pakistan. Fortunatamente, nonostante gli arrivi in costante aumento a Trieste, secondo i dati presentati nel report, non si sono mai registrati problemi di ordine pubblico relativi alla presenza di rifugiati. Questo anche grazie alla grande collaborazione con la Prefettura, impegnata nei trasferimenti nell'ottica della redistribuzione sul territorio nazionale. Circa un terzo dei richiedenti asilo giunti a Trieste e composto da famiglie, mente solo il 17% e composto da persone oltre i 36 anni.
L'incremento di arrivi non ha comunque sorpreso l'ICS, come ha spiegato lo stesso presidente del Consorzio Italiano di Solidarietà, Gianfranco Schiavone: "La situazione è caratterizzata da un aumento degli arrivi a Trieste, che ci aspettavamo, perché le persone non scompaiono nel nulla e le persone che fuggono dalle aree di conflitto del Medio Oriente, che erano già nei Balcani, chiaramente proseguono il loro viaggio. Il sistema di accoglienza continua ad essere un sistema di alta qualità, con una forte inclusione sociale, percorsi di inserimento lavorativo, abitativo e di formazione professionale per tutti gli ospiti e vorremmo mantenere appunto questo percorso che assicura una grande ricchezza culturale, sociale ed economica per la città. È inoltre un indotto occupazionale per circa 280 persone, che oggi purtroppo è a rischio. Per quel che riguarda l'aumento dei controlli, questo permette semplicemente di vedere più persone, ma le persone ci sono state sempre, non vengono perché ci sono o meno i controlli. Le persone arrivano; con una maggiore attenzione al territorio si vede per l'appunto il numero delle persone accolte".


Davide Fifaco

Foto: Radio Capodistria/Davide Fifaco
Foto: Radio Capodistria/Davide Fifaco