Cresciuto professionalmente all’interno del Primorski Dnevnik, 50 anni, Igor Devetak è da oggi il nuovo direttore del giornale della comunità slovena di Trieste e Gorizia. Prende il posto di Aleksander Koren, che ha terminato il mandato di 4 anni alla guida del giornale, e che a fine anno andrà in pensione.
Devetak, per anni in forza alla redazione di Gorizia, si era già trasferito a Trieste da qualche mese per prendere contatto con la nuova realtà e guarda alla nuova sfida con fiducia."Il nostro – dice a poche ore dal passaggio di consegne - è un giornale che appartiene una comunità, che la comunità sente come qualcosa di proprio: credo che il nostro compito sia quello di respirare con questa comunità, di seguirla in tutti i momenti della sua vita".“Continueremo come abbiano già fatto in passato, - aggiunge - ma cercheremo comunque d’introdurre quei cambiamenti necessari per poter stimolare la comunità degli sloveni in Italia, rispettandone le caratteristiche. Mi piace sempre ribadire che nel mio lavoro al giornale ho riservato sempre molta attenzione alle scuole: non dobbiamo mai dimenticare che le scuole slovene sono la parte più vitale della comunità slovena, si rinnovano continuamente, e penso che faremo sempre un grande servizio alla comunità, e anche a città come Trieste e Gorizia dove siamo presenti, dando spazio alle scuole, ai giovani, a tutto ciò che di nuovo sta nascendo”.
“La comunità slovena non è isolata, non vive di vita propria, ma è inserita a pieno titolo sul territorio e dobbiamo tenerne conto. Ci sarà continuità per il lavoro svolto dai direttori che si sono succeduti prima di me, ma ci sarà anche discontinuità, determinata soprattutto da una redazione rinnovata e giovane, dove l’età media dei giornalisti è sulla quarantina.”
Devetak, che ha vissuto da giornalista del Primorski anche periodi molto difficili, a causa dei ritardi e delle incertezze del governo italiano sui finanziamenti, fondamentali per continuare a far uscire il giornale, si dice fiducioso anche per quanto riguarda l’aspetto economico: “Il giornale dipende dal finanziamento pubblico, ha diritto al finanziamento pubblico perché comunque appartiene a una minoranza, e le minoranze in un sistema democratico e pluralista sono una voce essenziale che lo Stato sostiene anche con mezzi finanziari”. “Abbiamo passato alcuni periodi di crisi, l'ultimo nel 2016, ma oggi possiamo dire che lo Stato sta rispettando gli impegni, e non abbiamo particolari preoccupazioni a riguardo”.
“Il meccanismo del contributo pubblico ci dà sicurezza soltanto per l'anno corrente, ma la redazione cerca di dare il meglio, indipendentemente da questo; non c'è incertezza al giornale, al contrario, c'è una grande volontà di fare sempre meglio, per cui da questo punto di vista oggi non abbiamo particolari preoccupazioni”.“Il fatto di avere un contributo pubblico dallo Stato italiano e in minima parte anche dalla Slovenia - conclude - ci obbliga fra l’altro ad avere maggiore attenzione e responsabilità in quello che facciamo ogni giorno”.
Alessandro Martegani